Tricesimo: Madame Guitar 2009 al via


Da domani a domenica Tricesimo ospita nuovamente Madame Guitar, festival internazionale di chitarra acustica che nel giro di pochissimi anni si è ritagliato uno spazio di assoluto prestigio fra le manifestazioni del settore in Italia, attirando inoltre l’attenzione dei maggiori interpreti dello strumento da tutto il mondo , che qui vengono sulla scorta dei commenti positivi di chi li ha preceduti e del prezioso lavoro di promozione all’estero che della manifestazione fanno, sin dalla prima edizione del 2006, i grandi chitarristi italiani come Beppe Gambetta e Franco Morone, padrini del festival e soprattutto vecchie amicizie del Folk Club Buttrio, che cura la direzione artistica della kermesse (nella persona del presidente Marco Miconi) su incarico dell’amministrazione comunale tricesimana.Da domani a domenica Tricesimo ospita nuovamente Madame Guitar, festival internazionale di chitarra acustica che nel giro di pochissimi anni si è ritagliato uno spazio di assoluto prestigio fra le manifestazioni del settore in Italia, attirando inoltre l’attenzione dei maggiori interpreti dello strumento da tutto il mondo, che qui vengono sulla scorta dei commenti positivi di chi li ha preceduti e del prezioso lavoro di promozione all’estero che della manifestazione fanno, sin dalla prima edizione del 2006, i grandi chitarristi italiani come Beppe Gambetta e Franco Morone, padrini del festival e soprattutto vecchie amicizie del Folk Club Buttrio, che cura la direzione artistica della kermesse (nella persona del presidente Marco Miconi) su incarico dell’amministrazione comunale tricesimana.Anche la quarta edizione del festival avrà il suo carico di stelle internazionali, a partire da una delle più fulgide del panorama acustico degli ultimi cinquant’anni: John Renbourn. Il fondatore dei Pentangle e maestro assoluto della sei corde, dal blues alla musica antica, renderà unica la sua presenza tricesimana perché, oltre a chiudere il pluri-concerto inaugurale nella serata di domani, nel pomeriggio del sabato terrà un prezioso seminario intitolato Blues to Celtic fingerstyle, che, aperto anche a chi non suona lo strumento, sarà per tutti un’imperdibile lezione sull’acoustic revival degli ultimi 50 anni!
Non meno importante, anche se meno in vista, è la figura dell’americano Gary Lucas, che può vantare collaborazioni con Leonard Bernstein, Captain Beefheart, Lou Reed, Nick Cave, Bryan Ferry, Patti Smith, Iggy Pop, Allen Ginsberg e, soprattutto, Jeff Buckley, con cui ha scritto i brani principali di Grace, unico disco del mitico cantautore prematuramente scomparso. Il suo chitarrismo fonde ispirazione blues con una vasta gamma di spunti, dalla psichedelia alla world music, dal jazz alla classica e ciò gli è valsa un’mpressionante sequenza di elogi giuntigli dalla critica, sintetizzati nel giudizio della rivista Mojo: «Stupendo!».
Leggenda del chitarrismo d’Oltre Manica è Wizz Jones, che già alla fine degli anni ’50 era a capo di una quotata band di country and skiffle, poi collaboratore di Alexis Korner, Rod Stewart e seguace di Long John Baldry e Davy Graham. Neosettantenne, continua, col suo stile di chitarra unico, una mano destra «degna di Broonzy» e con l’entusiasmo di un ragazzino, a suonare nel circuito del folk e blues acustico con una scelta di tradizionali e di brani propri ed altrui che hanno l’unico scopo di arrivare dritti all’ascoltatore, al suo orecchio e al suo cuore.
Dal Sudafrica arriva il prezioso, appassionato ed affabulatore Tony Cox, punta di diamante della chitarra bianca africana, plurivincitore dei Sama, i Grammy sudafricani, un chitarrista che però ha anche attinto al mondo zulù, di cui ha saputo cogliere le molte sfaccettature melodiche ed i ritmi complessi grazie alla perfetta conoscenza di tutte le tecniche di fingerstyle apprese negli anni da maestri come Leo Kottke e Bert Jansch.
Le Hussy Hicks hanno passato gli ultimi anni vivendo e suonando il loro stile unico e travolgente di musica folk-funky davanti alle platee di tutto il mondo e a fianco di personaggi quali Tommy Emmanuel e Damien Rice. Julz Parker, il cui stile è radicato nella tradizione emmanuelliana integrata da echi spagnoli, calore zingaro ed intricati ricami arabi, è riconosciuta unanimemente come la miglior chitarrista australiana, mentre Leesa Gentz dà il suo apporto al sodalizio con la splendida ed estesa vocalità e la capacità di suscitare profonde emozioni in ogni brano che interpreta, oltre che suonando ottimamente la chitarra: una sorpresa.
Il Sudamerica sarà rappresentato da un duo chitarristico di tango formato dai fratelli argentini Pablo e Mauro Cardozo. Da dieci anni si esibiscono in concerto nelle sale più qualificate e nei più importanti festival, a Buenos Aires come in tutta Europa, dove hanno tenuto oltre 60 recital negli ultimi tre anni. Dedicatisi specificamente al tango argentino sotto la guida di grandi nomi del settore, hanno sviluppato nelle esecuzioni a duo elementi interattivi di riarmonizzazione, contrappunto e variazioni melodiche senza rinunciare agli elemnti popolari e creoli, una visione originale della storia del tango.
Tornando all’Europa, quest’anno è forte a Madame Guitar la presenza dell’Est, con un duo proveniente dall’Ungheria (anche se uno dei due è uno statunitense colà trapiantato) che è un punto fisso della scena musicale di Budapest: Bruce Lewis nell’ambito del rock, pop e jazz, e Zsolt Pinter in quello folk, bluegrass e country. In particolare, Pinter è leader della band Acousticure, premiata come migliore band europea del 2008 al grande Bluegrass Festival di Voorthuizen in Olanda.
Giunto all’ultimo momento a sostituire il croato Hal, impossibilitato a raggiungere Tricesimo per l’allungamento di un tour in Polonia, lo sloveno di origini italiane Igor Leonardi porterà in Friuli la sua variegata esperienza musicale formatasi in tutto il mondo, dall’India all’Africa occidentale e che lo ha portato a collaborare con musicisti così diversi quali Don Cherry e i Metallica. Autore di premiate colonne sonore per il teatro e il cinema, trova il suo ambito più consono in un jazz che si apre alla musica di tutto il mondo ed in cui l’improvvisazione è uno degli elementi più gratificanti nel suonare musica.