Trieste: si scusa immediatamente, ma resta il rammarico per quella bestemmia in Consiglio regionale

dal sito della Vita Cattolica

Anche i colleghi presenti lo confermano: «Gli è scappata, credeva che i microfoni fossero già spenti». Eppure quella bestemmia si è udita bene. A pronunciarla, al termine di un intervento concitato, il consigliere Luigi Ferone, del Partito pensionati. E tra i banchi del Consiglio non sono mancati i commenti di biasimo. Ferone era intervenuto per esprimere la propria insoddisfazione alla risposta dell’assessore Angela Brandi alla sua interrogazione sui lavori socialmente utili e di pubblica utilità, per i quali sollecitava la modifica dei requisiti d’accesso in riferimento all’età e al titolo di studio richiesto da alcuni Comuni. 

Il rappresentante del Partito Pensionati ha motivato la propria insoddisfazione alla maggioranza di cui fa parte nel fatto che “tutto rimane immobile e non vengono prese in considerazione le condizioni di chi ha più di 36 anni o non ha il titolo di studio richiesto perché, quando si rimane senza lavoro per lungo tempo, anche oltre i 36 anni, tante volte diventa un dramma non trovare nessuna occupazione, ma anche nessuna possibilità di un modesto guadagno, quale quello che offrono i lavori socialmente utili e quelli di pubblica utilità”.
 
“Nella nostra regione tanti cittadini stanno vivendo un momento drammatico – ha aggiunto Ferone –, la disperazione di tanti padri di famiglia aumenta sempre di più e il suicidio verificatosi nella Bassa Friulana giorni or sono di un ultra cinquantenne senza lavoro da 3 anni deve far riflettere. Non servono risposte burocratiche, ma atti concreti della Regione a sostegno sì dei giovani, senza dimenticare chi dopo i 36 anni di età non trova alcuno sbocco se non la mortificazione, l’umiliazione e, tante volte, la rassegnazione».
 
Un intervento condivisibile e accalorato. A maggior ragione per questo motivo dispiace quell’esternazione finale. Ripreso dalla vicepresidente del Consiglio regionale Annamaria Menosso (Pd) che stava presiedendo la seduta in quel momento, Ferone si è però immediatamente scusato.