Udine: al via “La scuola permanente di celiachia”

Informare e formare sull’importante tema della celiachia, malattia genetica particolarmente diffusa ma ancora poco conosciuta. E’ l’obiettivo del progetto per una Scuola permanente di celiachia promosso dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ANSAS) del Friuli Venezia Giulia, che è stato presentato oggi a Udine, nella sede della Regione, dall’assessore all’Istruzione Roberto Molinaro e dal direttore dell’ANSAS Alessandra Missana, alla presenza del presidente regionale dell’Associazione Italiana di Celiachia (AIC) Luciano Pegoraro, di Alessandro Sensidoni del dipartimento di scienze alimentari dell’Università di Udine, dei dirigenti scolastici dell’istituto Stringher di Udine, Anna Maria Zilli, e dell’ISIS Linussio di Tolmezzo Fabio Pellizzari.
Il progetto, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, è frutto di un accordo con l’AIC, con diverse scuole e con l’ateneo friulano. Come ha spiegato Alessandra Missana, fa seguito ad una iniziativa pilota attuata lo scorso anno scolastico allo Stringher e al Linussio, cui hanno partecipato studenti, insegnanti, addetti alle mense scolastiche, universitarie ed ospedaliere, ristoratori, e tanti cittadini. Nasce dal successo di quell’iniziativa la decisione di ANSAS e Regione di riproporre su scala più ampia questo modello formativo di sensibilizzazione, dando vita ad una vera e propria Scuola permanente di celiachia, che avrà anche l’ambizione di trasferire nel resto d’Italia le buone pratiche che saranno attuate in Friuli Venezia Giulia. Articolato in un seminario in programma già la prossima settimana, lunedì 23, sempre a Udine nella sede della Regione di via Sabbadini, e in cinque momenti formativi sul territorio (coinvolte scuole di Udine, dell’Alto Friuli, con Tolmezzo e Gemona, e delle province di Gorizia, Pordenone e Trieste) che avranno come relatori medici, dietisti, psicologi, esperti di scienza degli alimenti, il progetto, così l’assessore Molinaro, mette in evidenza la qualità dell’offerta formativa nella nostra regione.
I giovani studenti si cimenteranno infatti in una dimensione sociale che consentirà loro di abbattere tabù e false credenze su questa patologia, facendosi carico di una problematica che coinvolge una importante fetta della popolazione. Per Molinaro in questo modo la scuola svolge anche un ruolo di ‘service’ che va ben oltre gli obblighi formativi rivolti alle giovani generazioni, visto il coinvolgimento di tanti altri soggetti, e quindi trasmettendo a livello più ampio nozioni e conoscenze che contribuiranno a offrire una vita normale a chi è affetto da questa malattia. La celiachia, come è stato ricordato oggi, è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente nel frumento e in altri cereali. I celiaci devono quindi escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni quali pane, pasta, biscotti, pizza e tutti i cibi che possono contenere anche piccole tracce di farina. L’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può infatti causare danni seri alla salute. Da qui la necessità di un grande impegno rivolto all’educazione alimentare, di cui la Scuola avviata in Friuli Venezia Giulia è significativo esempio. La dieta senza glutine (numerosi sono gli alimenti presenti in commercio) va intrapresa solo dopo essere giunti alla diagnosi medica da parte di uno dei Centri di riferimento per la celiachia presenti in ogni provincia. L’incidenza in Italia di questa intolleranza è stimata in una persona ogni 100/150, ma non tutti i casi sono stati ancora diagnosticati. Attualmente in Friuli Venezia Giulia le nuove diagnosi sono circa 300 all’anno.