Udine: “Casa mia” compie 15 anni e chiede struttura per i parenti pure al Gervasutta

Casa mia, l’associazione di volontari che offre gratuitamente ospitalità ai familiari degli ammalati, ha compiuto 15 anni. E per festeggiarla, ieri, si sono riuniti nel salone del parlamento di palazzo Belgrado volontari, medici e le più alte cariche istituzionali della regione, tra cui l’assessore alla salute Kosic.
«Dal 1993 l’associazione onlus Casa mia – ha spiegato la presidente Gabriella Gera – ospita gratuitamente i familiari dei ricoverati residenti lontano dal centro di cura e i trapiantati che, pur essendo dimessi dalla clinica, devono restare vicini a essa per una numerosa serie di controlli terapeutici grazie a tre complessi di alloggi situati accanto agli ospedali Santa Maria della Misericordia di Udine, Burlo Garofolo e Cattinara di Trieste. L’alloggio viene dato a chiunque ne faccia richiesta – ha chiarito Gera – non si fanno distinzioni né di provenienza né di patologia, ma con un solo limite: la capienza». <br />
Un servizio importante perché l’ambiente di tipo familiare pare abbia, secondo i medici, un effetto positivo sul decorso terapeutico, in modo particolare per i bambini che hanno dovuto subire un trapianto di midollo osseo. E, a decretare la fortuna dell’attività dell’associazione, ci sono i dati delle accoglienze: nel solo 2008 sono stati ben 403 gli ospiti degli alloggi di Udine, 277 quelli del Burlo e 48 al Cattinara di Trieste. Ma Casa mia è un’associazione che vive, per ora solo grazie al volontariato ed è quindi priva di contributi pubblici, ma per proseguire nella sua opera di assistenza a malati e familiari intende ampliare gli alloggi di cui dispone. In primo luogo a Udine dove i sette monolocali e le sei camere doppie non sono più sufficienti, a ciò si aggiungono anche le segnalazioni della necessità di disporre una struttura di alloggi simile anche all’ospedale Gervasutta.
Per questo motivo la presidente Gera ha rivolto un accorato appello alle istituzioni: «Spero che riconosciate il valore sociale dell’associazione Casa mia, oltre al suo contributo qualificante per il sistema sanitario della nostra regione e conferiate quel sostegno economico necessario per le acquisizioni, sia a Udine che a Trieste, le ristrutturazioni e l’arredo degli alloggi cosicché tutti noi volontari potremo proseguire nell’opera di accoglienza dando concretezza ai progetti futuri presentati».