Udine: crisi, in Provincia il primo sportello anti-suicidi

di Cristian Rigo

Di crisi si può anche morire. Ne sanno qualcosa i disoccupati, gli operai in cassa integrazione che non ce la fanno più a pagare il mutuo e a mantenere i figli, e anche gli imprenditori. “Strozzati” dai debiti con le banche e alle prese con un mercato che ancora fatica a ripartire. Una situazione che per qualcuno è diventata insostenibile, tanto da spingerlo a un gesto estremo. I casi di suicidi causati dalla crisi in Friuli sono infatti in aumento e così la Provincia ha deciso di istituire il primo punto d’ascolto anti-suicidi della regione, sull’esempio di quanto già fatto nel vicino Veneto. Il secondo rapporto Eures “Il suicidio in Italia al tempo della crisi” fotografa una situazione allarmante: il Friuli occupa il terzo posto nella “classifica” che tiene in considerazione gli aumenti dei suicidi: dopo Basilicata e Campania c’è il Friuli con un incremento del 19,6 per cento (dai 92 casi del 2008 ai 110 del 2009). Considerando invece valori relativi al numero degli abitanti, il Friuli è al secondo posto dopo la Sardegna, che guida la graduatoria con un indice pari a 9,5 casi ogni 100 mila abitanti. In Friuli Venezia Giulia si sono verificati 9,2 suicidi ogni 100 mila abitanti e molti di questi sarebbero scaturiti da un movente di natura economica. «I dati sono allarmanti – spiega il presidente della Provincia, Pietro Fontanini – e visto che abbiamo già un servizio dedicato all’anti-mobbing che funziona molto bene, abbiamo ritenuto di mettere a disposizione dei cittadini una psicologa anche per affrontare quello che sta diventando un vero e proprio allarme sociale. Nei prossimi giorni valuteremo come strutturare il servizio. L’idea è quella di garantire un servizio di assistenza integrato. E l’invito che rivolgo a tutti è di chiamare e segnalare casi di persone in difficoltà che potrebbero aver bisogno di un sostegno professionale». Sostegno che non si limiterà alla consulenza gratuita di uno psicologo. Palazzo Belgrado ha infatti deciso di utilizzare le disponibilità di cassa per garantire dei prestiti a tasso agevolato alle imprese in difficoltà. La giunta è al lavoro per elaborare un accordo di programma con Confidimprese regionale in modo che le somme prestate, da 1 a 5 anni, diano una boccata d’ossigeno al sistema locale produttivo. L’accordo, nella sua fase sperimentale, sarà aperto a varie tipologie di aziende – artigianali, commerciali, industriali, agricole, in previsione anche i liberi professionisti – e sarà esteso in futuro anche ad altri Confidi locali. In attesa della definizione dell’importo complessivo, la Provincia prevede un primo stanziamento di 10 milioni di euro.