Udine: il capogruppo della Lega Dordolo rivuole le case chiuse


dal Gazzettino di oggi

La prostituzione stradale a Udine è forse meno evidente. Ma non è certo debellata». Lo sostiene il capogruppo udinese della Lega Nord, Luca Dordolo, all'indomani dell'operazione dei carabinieri che ha portato alla luce un enorme giro di prostituzione in tutta Italia, ma particolarmente fecondo a Udine sebbene al chiuso delle quattro mura degli appartamenti cittadini. «Questi fenomeni, come anche l'accattonaggio e i mendicanti, sono favoriti dal buonismo. Sono frutto della mancanza di vigilanza da parte dell'amministrazione – punta il dito contro la giunta Honsell -. E anche il fenomeno così diffuso della prostituzione in appartamento non è certo un bel segnale rispetto alla vita economica della città; è un segno di difficoltà della popolazione che porta a situazioni border-line. Meglio sarebbe se non ci fosse bisogno di mercificare il proprio corpo, ma visto che sembra impossibile debellare il mestiere più antico del mondo è meglio certamente che avvenga in casa, a meno che ciò non comporti la commissione di reati». Dordolo spezza dunque una lancia in favore delle case chiuse. «Sarebbe il caso di regolarizzare il fenomeno per renderlo accettabile, dal punto di vista igienico, sanitario e anche fiscale. Chi esercita la prostituzione è bene che paghi le tasse».