Udine: la lotta per i cibi scaduti dei cassonetti


Dal sito www.gazzettino.it
Anche un cassonetto per i rifiuti può trasformarsi in un carrello della spesa. Specie se si trova davanti a un supermercato. A chi si trova in colonna al semaforo della corsia interna di viale Venezia, davanti alla Lidl, solitamente tra le 10 e le 10.30, sarà capitato di notare alcune persone rovistare tra le immondizie.
La prima volta ho creduto, inenuamengte, che la signora sui settant’anni dovesse recuperare il suo sacchetto dei rifiuti perché aveva gettato via qualcosa per errore. Invece, no. La seconda volta, stessa scena, non ho avuto dubbi. Nel cassonetto si cerca roba da mangiare. Quella scartata dal supermercato perché scaduta lo stesso giorno. Ancora mangiabile, per carità, ma non più commerciabile.<br />

Le "cercatrici" di cibo di viale Venezia non sono barbone e non sembrano nemmeno persone che vivono ai margini della società. Sono anziane vestite dignitosamente, con la borsetta di pelle nera sotto il braccio: è probabile che ogni giorno debbano fare i conti con una pensione che non basta mai, che siano costrette ad arrangiarsi come possono per risparmiare anche sui centesimi. Sono anche donne giovani, che probabilmente hanno la necessità di far quadrare il bilancio familiare fra cassintegrazioni e mariti in mobilità.

Un paio di settimane fa, sempre a metà mattinata, una battagliera ultrasessantenne armata di bastone uncinato, la sua utilitaria rossa posteggiata contromano in strada, ha "pescato" un capiente contenitore di polistirolo. Credo contenesse della verdura. Nel sollevarlo ha trovato l’aiuto di un’altra donna, più giovane, arrivata in bicicletta. Almeno così sembrava. È successo tutto in pochi secondi. Si sono contese il contenitore: l’anziana tirava da una parte, la più giovane dall’altra. Improvvisamente l’ultrasessantenne ha sferrato una gomitata nello stomaco all’avversaria mandandola letteralmente ko, tanto che la donna si è accasciata sul cordolo dell’aiuola spartitraffico senza più fiato. Un’anziana si è avvicinata velocemente. Credevo volesse soccorrerla o confortarla. No, l’ha ignorata. Si è avvicinata al cassonetto e sollevandosi più che poteva sulla punta dei piedi ha cominciato anche lei a scrutare il fondo dell’immondezzaio.

Un caso isolato? No, due giorni dopo, stessa ora, sempre nel cassonetto davanti al supermercato, una signora che si era attrezzata con una specie di zappa, ha "pescato" un cartone che era pieno di cibi confezionati sottovuoto e che evidentemente erano appena scaduti. Sono solo pochi casi, concentrati nel giro di una settimana di maggio, ma dicono molto sulla crisi che sta attanagliando le famiglie e la difficoltà a tirare avanti delle fasce più deboli, disposte a rovistare persino tra i rifiuti per sbarcare il lunario.