Udine: la rabbia dei baristi, il centro è invaso dai mendicanti


di Giacomina Pellizzari

I mendicanti che tendono la mano ai passanti per avere qualche spicciolo in centro storico non si contano più. La gente è infastidita e i baristi sollecitano l’intervento del Comune: «Serve un’ordinanza contro l’accattonaggio» tuona il responsabile locale della Fipe (Federazione pubblici esercizi), Franco Di Benedetto: «Non ne possiamo più ogni giorno dobbiamo proteggere la gente». Il fenomeno è noto alla polizia municipale che oltre ad aver intensificato i controlli nei mercati cittadini e davanti ai supermercati dove sostano i mendicanti, chiede la collaborazione di tutte le forze dell’ordine perché nel comando di via Girardini gli agenti sono ridotti all’osso. A chiedere la carità sono per lo più ragazzi extracomunitari e un gruppo di romeni che arrivano tutte le mattine da fuori Udine a bordo di furgoni. Sono una quindicina, ma come fa notare Di Benedetto, «percorrono le strade del centro ed entrano nei locali anche sette, otto volte al giorno  Sono talmente insistenti che i clienti pur di toglierseli di torno sono costretti a tirar fuori qualche soldo. Questa è una tecnica – insiste Di Benedetto – i mendicanti sanno bene che l’insistenza paga». Il fenomeno non è nuovo in città, ma negli ultimi mesi è aumentato notevolmente. «Spesso dobbiamo allontanarli perché disturbano non solo all’interno, ma anche all’esterno dei locali» ribadisce Di Benedetto prima di aggiungere: «In certi casi i poliziotti non hanno potuto fare niente perché queste persone hanno i documenti in regola». Sulla base di questo dato di fatto, il rappresentante locale della Fipe dice «ben venga un’ordinanza che vieti l’accattonaggio in centro città anche perché noi non possiamo impendire ai mendicanti di entrare nei nostri locali». Ma questo è solo un auspicio perché sulla questione palazzo D’Aronco, a differenza di altri Comuni, tra questi Tarcento, Tavagnacco e Sacile nel pordenonese, non ha mai preso posizione. Anche a Cervignano, invece, il problema è stato sollevato dai commercianti e dai gestori dei pubblici esercizi perché se c’è un’ordinanza la polizia municipale può multare gli accattoni (le sanzioni arrivano fino a 50 euro) e quindi disinvogliare i giovani stranieri a chiedere la carità. Il timore di tutti è che il fenomeno possa alimentare problemi di ordine pubblico. Questa è anche la preoccupazione della polizia municipale non a caso ritiene che per contrastare il fenomeno, soprattutto davanti ai centri commerciali dove insistono gli accattoni, «serve la presenza di tutte le forze di polizia». Diversi i punti del centro finiti nel mirino dei mendicanti stranieri che su tutti privilegiano piazza Duomo e piazzetta Belloni. Qui i ragazzi con il berretto in mano si fermano tra i tavolini del bar e davanti alle vetrine dei negozi. Lo stesso si registra nella galleria Bardelli dove, ieri, c’era un anziano signore a chiedere aiuto ai passanti. Lo stesso che un’ora dopo chiedeva la carità in piazza Libertà. Altrettanto battute dagli accattoni pure via Canciani, la zona di piazza San Giacomo, via Mercatovecchio e l’area del parcheggio Magrini. A questi vanno aggiunti altrettanti stranieri che vendono volumetti, bigiotteria e fiori in via Savorgnana piuttosto che lungo via Manin o via Vittorio Veneto. Anche loro insistono a proporre ripetutamente i loro prodotti alle persone sedute ai tavoli e a disturbare chi passeggia tranquillamente in centro storico. «Non ne possiamo più – chiosa Di Benedetto – è un disastro».


Una risposta a “Udine: la rabbia dei baristi, il centro è invaso dai mendicanti”

  1. aggiornamento del 27/06/2011

    di Giacomina Pellizzari «Il modo migliore per contrastare l’accattonaggio in centro è intensificare i controlli. Questo è quello che abbiamo fatto, ora studieremo se c’è la possibilità di fare un’ordinanza». Il sindaco, Furio Honsell, sa bene che il fenomeno dei mendicanti in centro è in aumento. Anche perché sostiene di essere stato lui a notarlo per primo chiedendo a qualcuno di loro «”scusi cosa sta facendo”?» e a tentare di cercare una soluzione per cinque romeni a palazzo D’Aronco. Il sindaco, infatti, avrebbe voluto sfruttare il programma europeo di rimpatrio dell’Anci, ma non ha potuto farlo perché «quel programma non è finanziato». Anche la ricerca di una possibile occupazione è risultata vana. A quel punto, Honsell ha chiesto alla polizia municipale di intensificare i controlli per cercare di allontanare i mendicanti dal centro. «È gente in difficoltà; sono disoccupati, persone senza lavoro che anziché chiedere la carità preferirebbero di gran lunga trovare un lavoro, se poi dietro c’è un’organizzazione che li sfrutta vedremo di eliminarla» insiste il sindaco nel dirsi certo che «la maggior parte di queste persone è arrivata in Italia con un lavoro e poi l’ha perso per effetto della crisi economica. Ecco perché il problema non è di facile soluzione». I mendicanti arrivano tutte le mattine a Udine a bordo di furgoni che provengono anche dal Veneto. Basti pensare che, sempre con l’intenzione di dare una risposta al problema, il Comune di Udine ha contattato anche i servizi sociali dei comuni veneti dove risiedono alcuni mendicanti controllati dalla polizia municipali o contattati direttamente dal sindaco. A questo punto, però, registrate le lamentele anche del rappresentante dei pubblici esercizi Fipe-Confcommercio, Franco Di Benedetto, il sindaco si impegna «a intensificare ulteriormente i controlli e a verificare se ci sono i termini per firmare un’ordinanza anti accattonaggio. Sempre ammesso – aggiunge – che le ordinanze siano efficaci». In effetti l’accattonaggio è proibito solo se i mendicanti chiedono la carità con insistenza e con petulanza ai minori, «se non lo fanno con petulanza e insistenza su minori non è reato» ribadisce Honsell nel ricordare che non solo i mendicanti, ma anche molti italiani e friulani sono rimasti senza lavoro per effetto della crisi economica. «Ogni giorno – assicura il sindaco – ricevo qualcuno che viene a chiedere un lavoro perché si trova in situazione di difficoltà». Resta il fatto che in centro storico la gente e i baristi non ne possono più perché fermati anche più volte al giorno da giovani extracomunitari o da romeni che chiedono la carità. I punti più critici sono tra piazza Duomo e piazza Libertà, nella galleria Bardelli, in via Canciani e davanti al parcheggio Magrini.

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