Udine: per salvare la squadra di pallacanestro servono 800 mila euro


di Umberto Sarcinelli

Sono ore decisive per il basket d’eccellenza udinese. La Pallalcesto amatori Udine sta tagliando i costi all’osso, e forse al midollo, per tentare di riaggiustare i conti economici di una stagione bifronte: risultati sportivi sbalorditivi e conti catastrofici. La società ha messo le mani avanti con i giocatori, in pratica "liberandoli" cioè non opponendosi a eventuali ingaggi per altre squadre. In questo modo ci sarebbero ulteriori tagli in quella voce stipendi che è la vera preoccupazione per il futuro. una situazione che si riflette sulla serenità della squadra, ormai matematicamente salva e a due punti dalla aritmetica certezza dei play off promozione. Williams, per esempio, il giocatore più rappresentativo degli arancione, è sembrato particolarmente nervoso in questi ultimi giorni. A Vigevano a vissuto giorni e incertezze di stipendio simili e a Lubiana non voleva scendere in campo nell’amichevole. Solo le capacità persuasive del direttore tecnico Micalich sono riuscite a calmarlo e a farlo giocare. Dordei è a un passo da Brindisi, in A1. Attualmente il mercato, infatti, è chiuso per le trattative tra società di una stessa lega, ma aperto per le altre. In pratica i giocatori potrebbero giocare in A1 o all’estero. Un altro elemento che potrebbe cambiare subito casacca è Richard Lee, ventiduenne finlandese. La sua destinazione sarebbe la Virtus Bologna, anche in virtù dell’amicizia fra Mario Blasone e l’allenatore della nazionale finlandese. Ma anche Harrison ha un suo mercato…<br />
      Alla Pau-Snaidero (il marchio di Majano è "solo" il main sponsor) occorrono circa 800 mila euro per concludere in relativa tranquillità la stagione.

 

      La Polisportiva Udinese finora ha raccolto sponsorizzazioni per 450 mila euro. Una cifra che solo apparentemente sembra bassa, ma in realtà è notevole vista la situazione di crisi generalizzata. Questi soldi non servono a risolvere i problemi della Pau, ma sono sufficienti per dare garanzie alle altre società che aderiscono al progetto che ha come capofila l’Udinese. Da qui lo "scontro" fra i professionisti del basket e i dilettanti del rugby, hockey su ghiaccio, basket femminile e volley femminile. Intanto il Cda dell’Amga ha rinviato a lunedì la decisione di aumentare di 100 mila euro la sponsorizzazione alla Polisportiva. Un rinvio "tecnico" anche se su questa elargizione c’è un confronto serrato per il carattere istituzionale della partecipata che indirizzerebbe fondi pubblici per sostenere un’attività sportiva professionistica anzichè aiutare lo sport sociale.
      Un’altra società che potrebbe trovarsi presto in grave difficoltà se quella delle Aquile di Pontebba. I costi per sostenere la serie A di hockey su ghiaccio, con giocatori nelle totalità non locali, sono insostenibili per una piccola realtà come Pontebba. C’era l’idea di portare le Aquile a Udine, dove troverebbero un bacino d’utenza molto più favorevole, ma questo è impedito dalla politica impiantistica del comune di Udine che non prevede un palasport polifunzionale in grado di ospitare anche il ghiaccio. E più di qualcuno punta il dito sullo "spreco" del un palaghiaccio costruito dalla regione a Claut per le Universiadi e che si sta rivelando una cattedrale nel deserto.

Una risposta a “Udine: per salvare la squadra di pallacanestro servono 800 mila euro”

  1. ma a claut ci giocano gli zoldani e gli aviatori di aviano…
     lascia che prendano un po' di contributi anche loro, hanno sempre giocato gratis;)
    ciauz

I commenti sono chiusi.