Udine: prof del Malignani ruba computers perchè non fà carriera

Uno che a vederlo, non te lo immagineresti mai; un matematico che insegna anche disegno e che invece alla prima occasione te lo ritrovi denunciato per furto aggravato perché si è impossessato di due computer portatili appartenenti alla scuola.

Davanti agli uomini della Squadra mobile che ieri mattina lo hanno condotto negli uffici della Questura si è giustificato dicendo di essere stato in qualche modo “degradato”, che non guadagnava abbastanza. Insomma, avrebbe rubato i due personal computer per i mancati riconoscimenti professionali ed economici che da anni a suo giudizio si sarebbero ripetuti ai suoi danni nell’istituto professionale di viale Leonardo da Vinci.
Il professore, A. B., sposato e che vive in città, martedì mattina si è appropriato di un computer che si trovava in uno dei laboratori della scuola dove studiano circa 2.000 alunni e insegnano 250 docenti. Il pc si trovava su un tavolo e le forze dell’ordine, dopo le indagini, lo hanno rinvenuto sotto il sedile dell’auto di proprietà dell’uomo che era parcheggiata poco distante dal Malignani.
Un altro professore si era accorto della scomparsa del pc portatile e aveva immediatamente avvisato la Polizia, che è intervenuta con una Volante. I sospetti si sono concentrati subito sul docente che otto anni fa si era trasferito al Malignani proveniente dall’istituto professionale D’Aronco di Gemona. Gli alunni udinesi, martedì mattina, hanno affermato di aver visto il professore nella zona del laboratorio.
Al termine delle indagini, condotte dagli uomini della Squadra mobile, l’uomo ha confessato al dirigente Ezio Gaetano di aver rubato non soltanto il computer scomparso martedì, ma anche un secondo pc sparito sempre dai laboratori dell’istituto tecnico e ritrovato dagli agenti nella sua casa. Un doppio furto compiuto, secondo le parole dell’uomo, per una sorta di vendetta nei confronti della scuola che non lo gratificava professionalmente ed economicamente.
Il dirigente del Malignani, Arturo Campanella, conferma di non aver mai avuto un colloquio con il professore dal quale emergessero queste problematiche. «Rimango stupefatto davanti a un comportamento così grave, che certo non mi aspettavo da un docente che fra l’altro aveva fatto anche la domanda di pensionamento. Io non posso prendere provvedimenti, ma ho scritto proprio ieri sera una raccomandata e ho parlato anche telefonicamente con la direzione generale di Trieste».
Le sanzioni in cui può incorrere il professore vanno dal richiamo scritto fino al licenziamento