Udine protesta contro il decreto Gelmini: occupato l’Istituto Statale d’Arte G. Sello

foto palazzo selloLa prima cosa che hanno fatto gli studenti è stato informare il Preside e specificare che chi vorrà seguire le lezioni, potrà farlo nelle sedi distaccate dell’istituto di P.zza 1° Maggio a Udine. Queste modalità di comportamento degli allievi, che non trovano alcun riscontro in passate occupazioni delle scuole, significa una cosa sola: che la protesta è condivisa anche dai loro genitori e dalle altri componenti della scuola; e che sopratutto nessuno vuole cadere nella trappola di chi dice che tra di loro ci sono dei facinorosi. Ed è proprio questa la peculiarità della protesta anti-Gelmini del 2008: gli studenti hanno dalla loro le famiglie e anche gran parte del corpo docente; segnali non indifferenti per un governo sordo, che vuole andare avanti come un buldozer al grido del "non confronto".  Vi aggiorneremo sui prossimi sviluppi della protesta e se qualcuno degli "occupanti" del Sello o di altre scuole legge questo blog, informateci e postateci quello che state facendo in queste ore.

Dal MV di oggi

All’istituto d’arte Sello tutto è pronto per l’occupazione. Stamattina circa 300 studenti prenderanno possesso della sede di piazza Primo maggio dove fino a mercoledì organizzeranno concerti, dibattiti, corsi di fotografia, ma anche di autodifesa rivolto soprattutto alle ragazze. E in serata un centinaio di ragazzi stenderà il sacco a pelo per trascorrere la notte dentro l’istituto. Il programma è ricco di iniziative: trascorsa la mattinata a mettere a punto la logistica, gli studenti si allieteranno con la musica di Antonio Della Marina. In serata, invece, un’esperta in materia di lavoro terrà una conferenza sul rapporto scuola-lavoro e sulle esperienze sempre lavorative vissute dagli immigrati. Domani, invece, gli stessi studenti del Sello, dalle 10.30 alle 11.30, incontreranno il poeta Pierluigi Cappello, mentre dalle 14.30 alle 15.30, si confronteranno con Paolo Cantarutti di Radio onde furlane. E se il giorno seguente, dalle 8.30 alle 11, il giornalista Gianpaolo Carbonetto si soffermerà sul significato della protesta non violenta, nella tarda mattinata, dalle 11.30 alle 13.30, il direttore della Cei Youth orchestra, Igor Coretti, proietterà i suo video nelle aule occupate.
Nel corso delle tre giornate di occupazione, però, ci sarà spazio per gli approfondimenti ambientali e pedagogici, ma anche per gli happening che grazie alla creatività degli aspiranti artisti non mancheranno di stupire. E chi vorrà seguire le regolari lezioni potrà farlo nelle succursali di via Diaz e via Gorizia.
A vigilare sulla protesta sarà il gruppo di vigilanza, composto da alcuni minorenni, che avrà il compito di espellere tutti coloro che saranno trovati in possesso di sostanze stupefacenti e alcolici. Quella dei ragazzi del Sello vuole essere una protesta non violenta. Il dirigente scolastico, Antonio De Ruosi, infatti, continuerà a lavorare nel suo ufficio e quindi a tenere sotto controllo la situazione. Tant’è che i lavori di due commissioni didattiche già programmati per questa settimana non troveranno ostacoli tra i manifestanti.
L’attenzione è massima. Basti pensare che per evitare di accendere i fornelli, ieri, i ragazzi sono andati a fare la spesa e hanno privilegiato i piatti freddi a base di tonno. Ma anche la frutta e tanto pane e nutella. In ogni caso, i manifestanti possono contare sul sostegno di alcune mamme disposte a cucinare per loro.
«Abbiamo tentato – ripetono i ragazzi – di rendere legale una cosa illegale». In effetti si sono premurati di chiedere l’autorizzazione dei genitori per i minorenni che hanno aderito all’iniziativa e di proporre al preside un progetto per la valorizzazione della scuola che prevede momenti di intrattenimento artistico in centro con i bambini. Lo faranno finanziando le iniziative con quel che resterà del fondo occupazione. I ragazzi, infatti, per sostenere le spese di noleggio degli impianti acustici e alimentari si sono autotassati e hanno raccolto circa 850 euro.
Salvo cambi di programma, l’occupazione si concluderà giovedì con la partecipazione al corteo studentesco lungo le vie del centro. E da venerdì tutti in classe per seguire le lezioni.

 

6 Risposte a “Udine protesta contro il decreto Gelmini: occupato l’Istituto Statale d’Arte G. Sello”

  1. Aggiornamento del 29/10/2008

    C’erano insegnanti e studenti, personale amministrativo e tecnici di laboratorio, professori universitari e precari, ma anche genitori e lavoratori che con la scuola non c’entrano nulla. «Perché più istruzione significa più qualità sul lavoro». Di fronte alla Prefettura ieri sera c’erano più di trecento persone arrivati da mezzo Friuli, da Forni di Sotto a San Pietro al Natisone, tutti con una fiaccola in mano insieme all’ombrello per dire che la protesta contro la riforma del ministro Gelmini non si ferma.

    «Si va avanti a oltranza indipendentemente da quello che sarà l’esito del voto in Senato – ha assicurato la sindacalista della Cgil, Franca Gallo – giovedì tutte le scuole saranno chiuse per lo sciopero generale, il 3 ci troveremo nella sede di viale Bassi con il coordinamento in difesa della scuola pubblica e il 7 manifesteremo di nuovo in piazza Libertà, andremo avanti fino a quando non ci ascolteranno. La scuola non è un servizio individuale e non può ridursi a una fondazione se non vogliamo perdere il suo ruolo, quello che sta scritto nella Costituzione. Qualità non fa rima con tagli».

    Per testimoniare la vicinanza dei lavoratori alla protesta, il segretario della Cgil, Glauco Pittilino si è presentato con l’elmetto di protezione in testa e il megafono in pugno. Davanti all’ingresso del palazzo del Governo uno striscione eloquente: «Sotto il grembiule della Gelmini niente».

    Il primo a parlare è Renato, un insegnante delle superiori che ricorda come scioperare sia un sacrificio dal punto di vista economico, ma nonostante questo invita a continuare e promuove il blocco delle gite. Poi il rappresentante del Percoto, Luca Morassi racconta l’esperienza della manifestazione informativa fatta a scuola e uno studente di medicina attacca i tagli.

    Fermo sotto la pioggia c’è anche Matteo Duria, «tremila euro appena spesi per la scuola di insegnanti della Sissa e un futuro avvolto nell’incertezza». Intervengono Marino Visintini di Legambiente e il sindaco Furio Honsell che sottolinea l’importanza del plurilinguismo e degli stranieri «che sono il nostro futuro», poi il dj Tubet improvvisa un rap che racconta di «Gelmini, bambini e grembiulini» e la folla applaude dandosi appuntamento a domani: per la protesta no-stop meglio aspettare il bel tempo. Le occasioni non mancheranno.

  2. Aggiornamento del 29/10/2008

    Sello e Marinelli non sono rimasti soli nella mobilitazione contro la riforma della scuola voluta dal ministro Gelmini. Da ieri è entrato in scena il Copernico, come già annunciato e concordato, ma anche il Malignani, senza alcun preavviso. L’istituto tecnico industrale continuerà l’autogestione fino a venerdì, mentre oggi per gran parte degli istituti udinesi sarà assemblea generale.

    Da ieri mattina dunque anche il Malignani è autogestito. Già dalle 5.30 un gruppetto di ragazzi si era riunito ai cancelli dell’istituto – che con i suoi 2000 iscritti è il più numeroso della provincia – intenzionato a organizzare la protesta.

    Le porte del grande atrio non sono state aperte, ma i ragazzi sone entrati dagli ingressi laterali e si sono sistemati nel campetto coperto di pallamano e nell’aula magna. Dopo un dibattito di un paio d’ore, come fanno sapere i rappresentanti d’istituto Valentino Campana e Artur Morozan, la richiesta scritta al preside di poter partire con l’autogestione, quindi la concessione di tre giorni d’assemblea: dopo quella di oggi, domani (con ospiti esterni e la proiezione di un film) e poi venerdì, per un bilancio all’indomani dello sciopero generale.

    Assemblea ieri anche allo Stringher con i rappresentanti di istituto, mentre oggi sarà aperta a tutti con la presenza della dirigente, Enrica Mazzucchin, che approfondirà l’argomento riforma.

    Giornata di riunione informativa pure negli altri istituti, tra cui il Ceconi e il commerciale Zanon, i cui studenti si ritroveranno all’auditorium. Al Marinoni l’assemblea si limiterà alla quinta ora. Anche il comitato studentesco del Deganutti si ritroverà in aula magna; nella scuola di via Diaz oggi qualcuno ha pensato di bloccare il cancello d’ingresso. Ma il blitz non ha provocato che il ritardo dell’inizio delle lezioni di qualche minuto, poi tutto regolare.

    Prosegue intanto la personale mobilitazione del Percoto. Oggi erano molti più di ieri all’esterno della scuola, nonostante la pioggia delle prime ore contrastata con improvvisati teloni, ad ascoltare le opinioni di Cristiano Shaurli, Arnaldo Scarabelli, Kristian Franzil e Debora Serracchiani. Oggi incontro con due universitari.

  3. ISTITUTO STATALE D’ARTE CORATO

    http://www.istitutoartecorato.it [email protected]

    Il Coordinamento dei Docenti dell ‘ ISA di Corato (Ba) riunitosi in sede il 01/12/2008, preso atto delle recenti disposizioni legislative in materia scolastica (L.133/08, Piano Programmatico del MIUR di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, L.169/08)

    Esprime un totale dissenso verso questa soluzione, ispirata più al risparmio di risorse che ad opportuni miglioramenti formativi e viva preoccupazione per la perdita d’identità dell’istruzione artistica e per le conseguenze negative che tale snaturamento produrrebbe sul piano occupazionale ed economico del territorio.

    l’Istituto d’arte di Corato dal 1962 infatti rappresenta per il territorio del nord-barese sia una fondamentale risorsa culturale che un luogo “del sapere e del saper fare”, che, in oltre un quarantennio di vita,

    – ha assicurato una qualificazione professionale alle giovani generazioni

    – ha prodotto numerose piccole e medie imprese artigiane

    – ha creato un indotto ad esse collegato nei settori della Ceramica, del Legno e dell’Oreficeria.

    Nella convinzione che gli Istituti d’Arte costituiscono un patrimonio culturale irrinunciabile che deve mantenere le sue attuali caratteristiche per essere veramente funzionale al territorio

    si invitano

    – le Amministrazioni Locali a farsi interpreti del “vuoto formativo” che rischia di crearsi nel nostro territorio;

    – il Parlamento a rivedere il Piano proposto non in un’ottica esclusivamente finanziaria ma organica e funzionale alla salvaguardia di una tradizione artistica e artigianale;

    – il Ministro dell’Istruzione a un confronto indispensabile e proficuo con il mondo della scuola e con tutti i soggetti coinvolti;

    – il Governo a sospendere urgentemente l’applicazione dei provvedimenti adottati anche in considerazione dell’approssimarsi della scadenza per le iscrizioni e delle attività di orientamento, che si stanno svolgendo nelle scuole medie.

    A tale proposito il Coordinamento dell’ISA di Corato propone come forma di protesta le seguenti azioni:

    – blocco delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione

    – sospensione delle adozioni dei libri di testo sostituiti da materiale autoprodotto

    – non consegna dei pagellini prevista per l’informazione alle famiglie delle valutazioni in itinere

    – sospensione degli incontri scuola-famiglia

    – blocco di attività extracurriculari dell’anno scolastico in corso.

    Il Coordinamento dei Docenti dell ‘ ISA di Corato (Ba)

  4. ragazzi muoviamoci tutti senza arrenderci stronchiamo la germini e quel cafone di berlusconi l’istituti d’arte sono un grean patrimonio per l’arte italiana facciamoci forza e combattiamo senza arrenderci …… dall’istituto d’arte di ancona e di Jesi

  5. istituto d’arte ancona

    non molliamo pensiamoci adesso finchè siamo in tempo ………. stronchiamo la gelmini e quel cafone di berlusconi occupiamo tutto se è necessario e se non basta facciamo scoppiare una rivoluzione come è accaduto in passato in francia ……….. aggiornateci e propagandate questa proposta…………..

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