Udinese: la Lega non riassegna il pacchetto della fallita Dahlia, utenti friulani penalizzati

di PIETRO OLEOTTO
«Non ci sono buone notizie per i nostri tifosi abbonati Dahlia»: l’avvocato Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese, riassume così la giornata vissuta in Lega, al capezzale dell’oramai defunta pay-tv del digitale terrestre che, in liquidazione, ha lasciato in braghe di tela tanti appassionati e otto club di serie A che le avevano concesso l’esclusiva delle proprie gare a fronte di un contratto biennale (fino al giugno del 2012) di circa 60 milioni di euro. Ebbene, quella di ieri è stata soltanto una tappa interlocutoria: non c’è stato alcun “trasferimento” dei diritti tv ad un’altra piattaforma, così la gara di domenica tra Cagliari-Udinese, due squadre Dahlia, si vedrà in diretta soltanto su Sky.
Ma è stato proprio l’atteggiamento dell’emittente satellitare a dettare la frenata della Lega serie A che era orientata a favorire la migrazione degli otto club Dahlia al digitale terrestre di Mediaset Premium. A una cifra simbolica. Un’ipotesi che negli scorsi giorni aveva fatto infuriare Sky che ha inoltrato al Tribunale di Milano un ricorso d’urgenza nel quale si considera illegittima la procedura della trattativa privata adottata dalla Lega stessa per rivendere i pacchetti del digitale terrestre per questa e la prossima stagione.
Il giudice Claudio Marangoni si esprimerà a riguardo lunedì prossimo, ma intanto, visto che il “satellite” di Murdoch ha un contratto di oltre mille milioni per due anni di esclusiva, la stessa Lega non ha rischiato lo sgarbo cedendo il pacchetto dei diritti prima in mano a Dahlia a Mediaset che, invece, sborsa su per giù 150 milioni per le partite degli altri dodici club (tra cui le big Milan, Inter, Juve, Napoli e Roma) che regolarmente vengono trasmesse da Premium, la pay-tv del gruppo Berlusconi. Ecco perchè alcune gare dell’Udinese da qui alla fine del campionato si vedranno su dtt (quando incrocerà una squadra Premium), mentre altre, se non cambieranno le carte in tavola, saranno oscurate: quella di Cagliari, per esempio, ma anche la prossima in casa contro il Catania e la trasferta di Lecce, tutte sotto contratto (ormai carta straccia) con Dahlia. Insomma, l’entusiasmante volata Champions della banda del Guido si trasformerà in uno spaziale “buco nero” per chi ha fatto affidamento soltanto sul digitale terrestre per seguire le gesta dell’Udinese. Oltre al danno – i soldi già versati –, una colossale beffa. «Una beffa che coinvolge oltre 230 mila spettatori», ha aggiunto l’avvocato Campoccia rientrando ieri sera da Milano, mettendo in risalto i numeri di tutti gli abbonati Dahlia. «Nelle ultime ore, per cercare di non far pagare il conto ai nostri tifosi – ha spiegato poi – abbiamo cercato come Lega di passare i diritti dell’Udinese e degli altri sette club a un’altra piattaforma, ma l’offerta di Europa 7 (canale commerciale in alta definizione che fa capo all’editore televisivo Francesco Di Stefano e che in Friuli è sul canale 69, ndr) non è una soluzione praticabile, considerando che utilizza un decoder differente rispetto a quelli che noi tutti abbiamo a corredo del nostro televisore. La soluzione? E’ difficile: pensate che abbiamo anche valutato l’acquisto dei decoder di Europa 7 per poi girarli in comodato agli utenti: un’operazione non percorribile, da dieci milioni di euro. Io personalmente spero che intanto ci sia una soluzione tampone, nell’interesse dei tifosi. Come società, invece, sottolineo che questo fallimento comporterà una perdita di circa 23 milioni per i club Dahlia. Ed è un campanello d’allarme per tutti: per questo in un futuro prossimo potrebbe nascere una tv della Lega».