Ultim’ora sulla legge x il Friulano

Conferirà maggiori compiti all’Arlef – l’Agenzia regionale per la lingua friulana –, ma prevederà anche l’insegnamento nelle scuole in marilenghe e incentivi per l’uso del friulano nei mezzi di comunicazioni, pubblici e privati e negli uffici pubblici. Con questi contenuti passeranno oggi la vaglio della giunta regionale le linee guida per la stesura del disegno di legge sulla tutela e promozione della lingua friulana. E il documento, redatto dalla commissione composta da sette “saggi”, una volta ottenuto il via libera dell’esecutivo, dallo stesso gruppo verrà tradotto in un vero e proprio articolato di legge, per poi cominciare il proprio iter in consiglio regionale. Dopo tre mesi di lavoro, dunque, Piercarlo Begotti, Bojan Brezigar, William Cisilino, Licio De Clara, Rosalba Perini, Carlo Puppo e Federico Rossi, hanno dunque realizzato il testo che rappresenta la prima pietra per la nuova legge.<br />
Le linee guida sono contenute in 9 punti e recepiscono la legge nazionale in tutela del friulano, la 482, aggiornando anche quella regionale, la 15. Ma nella stesura delle linee guida sono anche stati coinvolti rappresentanti istituzionali e non dei gruppi che operano per la valorizzazione della marilenghe e prese a modello diverse norme legislative europee e nazionali. I principi generali del documento, dunque, richiamano la 482 e rilanciano il ruolo dell’Arlef che, nelle intenzioni regionali, avrà maggiori compiti e una «dimensione più significativa», conferma l’assessore alla cultura e all’istruzione, Roberto Antonaz. L’uso della lingua friulana, per legge, dovrà anche essere introdotto negli enti locali come voluto dalla normativa nazionale, mentre per quanto riguarda l’insegnamento a scuola, questo potrà avvenire anche in friulano per le consuete materie scolastiche e su richiesta dai singoli istituti. «E per il friulano a scuola – spiega Antonaz – la nuova legge seguirà di pari passo quella sull’istruzione».
Il punto 4 delle linee guida è invece dedicato agli interventi in marilenghe nei mezzi di comunicazione, siano radio, televisioni, quotidiani o periodici a diversa diffusione, sia pubblici sia privati.
Un uso che verrà incentivato affinché la lingua locale possa divenire strumento per realizzare trasmissioni e prodotti di stampa. Il quinto punto è invece riservato al sostegno alle associazioni che operano per la valorizzazione e lo sviluppo del friulano, mentre il sesto introduce nuovi strumenti di attuazione e controllo della legge. In particolare, sarà il comitato tecnico e scientifico dell’Arlef a diventare l’organismo preposto all’attuazione della nuova normativa, svolgendo anche un ruolo di proposta degli interventi da attuare e di verifica dei risultati ottenuti. «In questo modo – commenta Antonaz – diamo risposta alle crescenti richieste del mondo friulano di avere a disposizione per legge strumenti che lo tutelino e lo valorizzino. Ma manteniamo anche l’impegno che avevamo assunto a inizio legislatura di creare appunto una norma ad hoc che recepisse la 482 e aggiornasse la 15. Auspico quindi – conclude Antonaz – di ricevere oggi l’ok del presidente e dei miei colleghi».