UNABOMBER: muore un’altra vittima!

Anna Pignat, 83 anni, martoriata il 30 settembre 1995 da un ordigno collocato da Unabomber, e’ morta all’ospedale di Pordenone. La notizia viene riportata oggi dal quotidiano "Il Messaggero Veneto". Aveva trascorso gli ultimi tredici anni in un lungo calvario: l’azione del misterioso attentatore l’aveva privata di un braccio e di una mano, ferita all’altro arto e al ventre e resa completamente invalida. Lo Stato che le aveva negato una pensione e un indennizzo per cio’ che le era accaduto. La donna, il 30 settembre 1995, era intenta a spazzare il marciapiede davanti alla sua abitazione quando aveva notato la presenza di un tubo sull’asfalto. Lo aveva raccolto con l’intento di gettarlo nel cassonetto delle immondizie, ma il pezzo di ferro le era scoppiato in mano. Solo recentemente – ovvero da quando gli attentati di Unabomber sono stati parificati ad atti terroristici – e’ stato istituito un fondo per le vittime. Lei, colpita negli anni successivi da un ictrus, viveva in una casa di riposo.

E intanto le indagini sono ferme. Abbiamo visto di tutto: prove fabbricate contro un uomo evidentemente innocente come l’ing. Zornitta, proprio da quegli inquirenti che dovrebbero essere al servizio della giustizia; pool investigativi sciolti per incapacità ecc. . Ma la soluzione, la chiave per riuscire a scoprire il mistero, dov’è? Dopo tutti questi anni in cui tutti noi rimanevamo sconvolti ad ogni episodio di fronte a tanta brutalità, con il terrore che questo potesse capitare a ogniuno di noi, che cosa dobbiamo pensare?

L’unica risposta che mi sembra plausibile di fronte ad un inafferrabile, che non lascia tracce e che sfugge da 15 anni alla caccia degli inquirenti è che probabilmente qui ci troviamo in una situazione simile a quella della banda dell’uno bianca: forse unabomber è un uomo che sta all’interno dello Stato,  in un corpo militare o in un apparato di "intelligence", da dove riesce ad assumere tutte le informazioni che gli permettono di sfuggire agli inquirenti e alle indagini.

Già, forse.