Vado a donare qualche piastra

Lo chiedevano i reparti, lo chiedevano gli stessi donatori, e l’effetto delle due spinte combinate ha fatto sì che ora anche all’ospedale di Tolmezzo sia possibile la donazione di piastrine. Il centro trasfusionale del capoluogo carnico è stato infatti dotato in questi giorni di un nuovo separatore cellulare necessario per la piastrinoaferesi, ovvero l’operazione che consente al donatore di sangue di donare piastrine, da essere poi trasfuse ad un ricevente in genere affetto da malattie tumorali.«Nei pazienti che si sottopongono a chemioterapia – spiega infatti la dottoressa Cristiana Gallizia, responsabile del centro trasfusionale tolmezzino – si possono manifestare degli abbassamenti drammatici di piastrine e durante questa fase critica diventa alto il rischio di complicazioni emorragiche. La trasfusione di piastrine può dunque servire ad evitare questo rischio, finchè il midollo del paziente non sia in grado di produrne nuovamente da sè. Fino ad oggi – continua – la piastrinoaferesi era effettuabile solamente presso l’ospedale di Udine e la dotazione del nuovo separatore cellulare ci consente sia di concorrere all’autosufficienza in piastrine per il nostro ospedale, che di aumentare il pool di donazioni, da spalmarsi poi su tutta l’area vasta». Settimanalmente, in base al numero di pazienti critici, sarà comunicata da Udine (dove si concentra il 90% della richiesta, soprattutto per i malati ematologici) la reale necessità di piastrine, in modo da poter "mirare" le donazioni sia attraverso la selezione telefonica dei donatori che prenotano la plasmafersi, sia in base alle donazioni volontarie.«Da tempo numerosi donatori dell’Alto Friuli stavano manifestando il desiderio di poter donare piastrine a Tolmezzo ed è importante sapere di potersi basare su un bacino potenzialmente molto ampio di donatori sensibilizzati e da sensibilizzare. A questo proposito in collaborazione con l’Afds abbiamo già iniziato con una serie di serate sanitarie per diffondere la conoscenza della piastrinoaferesi, una donazione molto simile alla plasmaferesi e che sottrae al donatore una minime parte di piastrine, che comunque si rigenerano nel giro di 24-36 ore».