Val Pesarina: la magia dei Leita, fanno suonare il legno della Carnia

di ALESSIO SCREM.

Alessandro e Michele Leita sono due giovani artigiani della Val Pesarina, la Valle del Tempo famosa per gli orologi di Pesariis e la fabbrica Solari, per cui il senso della precisione loro ce l’hanno nel sangue. Come la passione per il legno, nata in famiglia da bambini grazie ai nonni e al padre, veri esperti in materia. C’è poi da aggiungere uno smisurato amore per l’arte musicale ed ecco chiara la loro vocazione, divenuta professione: esperti cembalari, costruttori e restauratori di strumenti musicali antichi e nuovi. Nel 2013 il grande passo con la fondazione della ditta Fratelli Leita, una realtà creativa e produttiva rara quanto importante e la cui sede, un laboratorio ed uno showroom impeccabili per funzionalità ed eleganza, si trova nel comune più musicale della Carnia: Paularo. Proprio lí dove abita il maestro compositore Giovanni Canciani, esperto restauratore e mentore dei Leita, proprietario delle case-museo La Mozartina 1 e 2 dov’è custodita la più grande collezione di strumenti musicali da tasto del Friuli. Sono apprezzatissimi i lavori che realizzano per musei, istituti, scuole di musica, case private e tra i piú significativi ricordiamo il restauro di un prezioso Bösendorfer per la Fondazione Musicale Città di Gorizia, il restauro del settecentesco clavicembalo Walder, una chicca custodita al Museo Carnico di Tolmezzo, compresa la realizzazione di una copia fedele per concerti su strumenti gemelli. Non da ultimo è da menzionare il clavicembalo costruito sul modello del lucchese Giusti del 1681, strumento che li ha resi noti sulla scena cembalaria nazionale e protagonisti di diversi documentari dedicati ai mestieri artigiani. È il primo strumento al mondo realizzato interamente con legno certificato Pefc e legni a filiera corta, amatissimo da clavicembalisti di fama e fiore all’occhiello in importanti fiere espositive, come l’Expo di Milano, Urbino Musica Antica e il Sammlung alter Musikinstrumente di Vienna. Le loro abilità certo non finiscono qui, per rendersene conto merita davvero una visita al loro laboratorio, dove altri pianoforti, clavicordi ed harmonium cantano in bella mostra tra i monti della Carnia.