Venzone: deficit e zero contributi, nel 2013 stop alla Festa della zucca

di Piero Cargnelutti.

Quest’anno, a fine ottobre, non ci sarà la celebre Festa della zucca ad allietare l’autunno friulano con il suo gran numero di visitatori che puntualmente affollavano la suggestiva cittadella medievale arrivando da diverse regioni italiane, ma anche da Austria e Germania. La notizia ora è ufficiale dopo l’ultimo incontro pubblico organizzato dall’associazione di commercianti allo scopo di verificare se ci fossero ancora degli spiragli per salvare la manifestazione. A darne notizia, è la Pro Venzone che in tutti questi anni (quella del prossimo 27 ottobre sarebbe stata la 23esima edizione) ha riunito attorno a sé le diverse realtà associative del territorio che hanno collaborato all’organizzazione: «Purtroppo – spiega il presidente Duilio Fadi -, quest’anno ci siamo trovati con il buco causato dal brutto tempo dell’anno scorso e contestualmente, con i tempi di crisi che corrono, la Regione ha tagliato i contributi. Negli anni scorsi quanto risparmiavamo e l’aiuto regionale ci permettevano di avere liquidità per fare gli investimenti necessari al buon esito dell’iniziativa, cosa che quest’anno non è possibile, perché i rischi di un cattivo tempo potrebbero davvero comprometterci». Un boccone amaro da inghiottire per Venzone, che con la sua Festa della zucca ogni anno richiamava 40 mila persone per una manifestazione divenuta ormai celebre per il prodotto che riusciva ad offrire. Dal canto suo, ci ha provato l’associazione dei commercianti con il recente incontro in sala consiliare, dove diversi esercenti si dicevano pronti a dare il loro contributo, ma purtroppo quella disponibilità non è venuta da di tutti: «Ci aspettavamo una più alta partecipazione dei nostri colleghi – dice Carlo Madrassi, presidente dell’associazione -. Purtroppo, non c’è stata: credo siano stati sottovalutati i rischi e spero che l’annullamento della manifestazione ci induca a rimboccarci le maniche il prima possibile, per iniziare così a pensare all’edizione del prossimo anno. Un lavoro che deve cominciare molti mesi prima. È chiaro che, con i tempi che corrono, sta a noi essere uniti e dare ognuno il nostro contributo per salvaguardare questo importante evento». Nelle discussioni che si sono sviluppate in paese nelle ultime settimane era circolata la proposta di organizzare un evento più piccolo, ma quest’idea non ha fatto breccia. E dal canto suo la visione della Pro loco è chiara. Precisa il presidente Fadi: «Il discorso è che si può tagliare il 10-20%, ma non il 50-60%, perché a quel punto si tradisce anche il visitatore, che ormai negli anni era abituato a trovare un certo prodotto qui a Venzone. Dall’altro lato, per noi è anche importante non tradire la buona volontà dei 350 volontari che sono sempre stati una delle colonne portanti e senza i quali non sarebbe possibile pensare ad un evento così. Ora ci prepariamo a organizzare iniziative durante l’anno per “asciugare” i debiti. Cercheremo di rifarla nel 2014, sperando che anche la Regione riconsideri l’importanza della Festa della zucca».

Una risposta a “Venzone: deficit e zero contributi, nel 2013 stop alla Festa della zucca”

  1. Non tutti gli esercenti sono stati pronti a dare il loro contributo, si legge nell’articolo. Ma bisognerebbe almeno sapere che tipo di contributo sia stato richiesto! Se il contributo era uguale per tutti, inteso come somma fissata a priori indipendentemente dagli incassi, allora han fatto bene certi esercenti a dissociarsi, mentre se il contributo era stabilito in una percentuale sull’incasso, allora la cosa era democratica e giusta.
    Sarebbe cosa sensata infatti, stabilire con gli esercenti ad ogni manifestazione, il prelievo dell’ “x” % sull’incasso conseguito, come contributo per l’edizione successiva della festa della zucca. E’ fin troppo chiaro che i locali che si trovano direttamente sulla piazza e sulle vie principali, abbiano per posizione e concessione di servizi vari, molto più guadagno di una bancarella o di un negozietto “ai margini”. Una quota percentuale prefissata, sarebbe la cosa migliore, ma evidentemente c’e’ qualcuno (o più di qualcuno) che vedono l’occasione ghiotta, solo per guadagnare il più possibile (dato il volume di gente ogni anno), pensando che l’organizzazione debba essere unicamente al loro servizio.

    Per qualcuno la pacchia è finita… E francamente, ERA ORA!

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