Villa Santina: alla Refrion troppe infiltrazioni nel capannone, lavoro a rischio

(t.a. dal MV)

La Refrion minaccia di lasciare Villa Santina a causa del mancato intervento al tetto “colabrodo” del capannone della Comunità montana, che si difende: a bloccare l’avvio di quei lavori fu l’impresa, che per essi si rivolse al giudice. La Refrion segnala in una nota che dal 2008 lo stabilimento, quando nevica o piove forte, «subisce danni a causa delle infiltrazioni dal tetto che la Comunità montana, proprietaria del capannone, non ha mai aggiustato». I vertici del gruppo industriale, che hanno anche chiesto l’assistenza dell’avvocato Maurizio Conti, non sono più disponibili a sopportare ciò e segnalano che Refrion ha un confronto concreto con un suo altro stabilimento, a Hermagor, «dove i servizi alle imprese sono ben più efficienti e la tassazione la metà rispetto all’Italia». «A causa dei mancati interventi sulla struttura di Villa Santina per la quale paghiamo regolarmente un canone di locazione – afferma l’amministratore unico, Daniele Stolfo – in questi anni abbiamo dovuto pagare oltre 130 mila euro per le pulizie e il ripristino degli spazi, senza contare i danni subiti per la mancata produzione e quelli diretti su materiali, macchine e attrezzature». Stolfo lamenta risposte evasive ai puntuali reclami fatti. «L’ora della verità – assicura – sta per scoccare anche perché è da sette anni che denunciamo difetti strutturali al capannone, dove attualmente lavorano 35 persone. Se gli interventi non saranno rapidi e risolutivi, saremo costretti a valutare l’ipotesi di trasferire la produzione». Il commissario della Comunità montana, Lino Not, e l’avvocato Andrea Ghidina ribattono che al tetto del capannone si lavorò anche nel 2009 e nel 2011 e che nel 2014 fu aggiudicato un intervento risolutivo di 45 mila euro da eseguire da lì a poco, ma Refrion si rivolse al tribunale, che dispose un accertamento tecnico preventivo. La relazione della Ctu, spiegano, giunse alla fine dell’estate 2015 e suggeriva o un intervento mirato sulle singole infiltrazioni o il rifacimento dell’intero tetto. In incontri successivi con Refrion la Comunità montana ha confermato che procederà, appena il meteo lo consentirà, con i lavori previsti fin dal 2014 sulle singole infiltrazioni.