Friuli: Manuela Di Centa candidata alla presidenza della Fisi

http://i.res.24o.it/images2010/SoleOnLine5/_Immagini/ArticleGallery/Notizie/2013/sportivi-politica/manuela-di-centa-ansa-672.jpg?uuid=c149a44c-80e5-11e2-b6b9-e142ac482870

Manuela Di Centa, campionessa olimpica ai Giochi di Lillehammer 1994 nella 15 e 30 chilometri, si candida ufficialmente alla presidenza della Fisi, la cui assemblea elettiva si terrà a Modena il prossimo 12 aprile. La campionessa carnica, eletta nel 2006 in Parlamento con Forza Italia, ha sciolto ieri le riserve nell’ultimo giorno delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Proprio ieri Flavio Roda, numero uno in carica della Fisi, aveva annunciato la volontà di ricandidarsi. «Sono serena, se non ci provassi io dopo tutte le mie esperienze a livello sportivo e politico, sarebbe come se mi lavassi le mani – dice la 51enne Manuela -. Ho pensato che posso contribuire ad aiutari gli azzurri e le azzurre dello sport invernale. Posso lavorare con chiunque, mi metto a disposizione». Il suo antagonista, Roda, proprio ieri ha parlato del fondo come di un mondo a parte: «Non vorrei che lo fosse, vorrei fosse invece ben legato a tutte le altre disciplin». La campagna elettorale non è ancora partita ma sono due i punti che la Di Centa, sorella dell’altro olimpionico Giorgio, ha già focalizzato: «Prima di tutto c’è la base, la necessità di reclutare giovani senza abbattendo i costi. Per questo bisognerà agire in sintonia con gli sci club e con il Coni, che con il presidente Malagò ha già dimostrato un’apertura in questo senso. Poi, c’è da curare la parte della leadership, di una federazione che deve avere una sua esistenza anche a livello internazionale. E credo che, su questo aspetto, si debba fare molto di più». Roda, dopo il quarto posto di Gros nello speciale, ha promesso di tagliare il numero degli azzurri per le prossime Olimpiadi per concentrarsi solo su quelli che hanno reali ambizioni di medaglia: «Se però esiste una qualifica olimpica – ha detto Di Centa -, è impossibile togliere un sogno da un’atleta. L’impatto con i Giochi non è facile e spesso si paga, però l’esperienza può servire per la successiva Olimpiade». Un’ultima battuta sul “suo” fondo, che al momento pare ai minimi storici per clima e risultati: «Se si litigasse vincendo… Ai miei tempi si litigava perchè tutti volevamo dare il massimo, i motivi voglio sentirli da loro. E non sta a me dire chi salvare o promuovere, cosa che si può fare solo dopo un’attenta valutazione».