di Davide Copetti.
Dopo lustri di disinteresse nei confronti del trasporto ferroviario sono questi gli anni della cura del ferro. Merita quindi un’analisi approfondita l’idea di convertire la ferrovia Carnia Tolmezzo in pista ciclabile. Il tracciato, la cui manutenzione è di competenza dell’ente Carnia industrial park, è stata da sempre assente, anche se nei primi anni duemila si è investito parecchio per ammodernarne l’armamento. L’eventuale cambiamento di destinazione d’uso della ferrovia deve essere valutato secondo una politica dei trasporti non solo locale ma regionale se non internazionale. Ferrovia della Carnia? Parto con la mia analisi dalla ferrovia Pontebbana, importante tratto del corridoio Adriatico Baltico percorso da numerosissimi treni merci che partono o arrivano nel porto di Trieste (il porto “più ferroviario” d’Italia). Va inoltre segnalato che in questi mesi la Regione Friuli Venezia Giulia ha inaugurato alcuni servizi ferroviari innovativi che si sviluppano su brevi distanze per il trasporto di semilavorati dai porti della nostra regione verso alcuni importanti siti produttivi regionali. La finalità di questo intervento è ovviamente di limitare il trasporto su strada di semilavorati in acciaio e di legname che risulta particolarmente pericoloso. Di attualità anche la nuova vita dell’interporto di Cervignano che solo oggi, forse per la prima volta, vede l’istituzione di un servizio ferroviario merci che risparmierà la circolazione di circa 200 tir alla settimana. Questo è l’esempio di come una buona attività organizzativa può rendere utile queste infrastrutture ritenute dai più “cattedrali nel deserto”. E il trasporto passeggeri? La ferrovia Pontebbana offre un servizio tutto sommato modesto anche a causa di un bacino d’utenza certamente non elevato. Oggi molti dei treni che salgono verso l’Alto Friuli terminano la loro corsa nella stazione di Carnia, se imboccassero la ferrovia carnica arrivando a Tolmezzo si avrebbe un aumento del potenziale bacino d’utenza e lo sviluppo di un traffico non solo “a scendere” dal gemonese verso Udine ma anche a salire verso Tolmezzo. Ne conseguirebbe quindi un miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico, non solo per la Carnia ma per l’intera regione. Sono trenta infatti le corriere a doppio piano che ogni giorno corrono fra Udine e Tolmezzo e le difficoltà che incontrano i lavoratori a trovare parcheggio nella zona industriale evidenziano che ci sono i numeri per riportare un treno vero in Carnia. Prima di asfaltare la ferrovia è quindi necessario valutare se davvero chi ha amministrato l’infrastruttura finora ha le competenze per farlo o se forse non sia il caso di valutare un passaggio di consegne a Ferrovie dello Stato, ricordando che sono solo 10 chilometri di linea. —
Ancora Riconoscente a Gino Grillo per
il Buon Giornalismo su Ovaro vedo che
può Sicuramente insegnare Etica e Diritto;Canonico compreso alle Signore
Brollo e D Orlando;Vescovo Trevigiano
incluso.Lo Ringrazio e mi Associo e se
utile alla Causa anche Condonando la
Mondardini.Per quanto Noto IDIPERALBA.