Friuli: la Rai non si vede in montagna chiesto l’intervento di Roma

Il canone Rai arriverà inesorabile nella bolletta dei consumi elettrici ma in tanti i programmi dell’emittente nazionale non riescono (e non riusciranno, se non si interverrà in maniera adeguata) a vederli. Le costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo da parte di singoli e famiglie residenti in aree montane e collinari, in particolare nelle valli più disperse e meno facilmente raggiungibili per il segnale digitale del servizio pubblico, messe in evidenza anche da enti locali della regione Friuli Venezia Giulia (vedi il Comune di Forgaria o l’alta Carnia), sono i temi al centro di un’interrogazione presentata ieri al ministro per lo Sviluppo economico, dal senatore del Pd Carlo Pegorer, primo firmatario, pure sottoscritta dal senatore Federico Fornaro, componente della Commissione di vigilanza Rai. «È noto, infatti – dichiara il senatore Pegorer – che deve essere garantito un adeguato servizio agli utenti che pagano il servizio radiotelevisivo pubblico, consentendo la ricezione di tutti i canali televisivi e radiofonici, in particolare quelli della Rai». «Con il documento presentato al Governo – prosegue Pegorer – si chiede di sapere, in primo luogo, se sia stato predisposto un monitoraggio completo su tutto il territorio italiano relativo alla ricezione del segnale radio-televisivo, coinvolgendo opportunamente le Regioni, le Unioni di Comuni, le associazioni di enti locali interessate e quali azioni siano state intraprese per impegnare il potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale tv, in particolare nelle aree montane e più disperse del Paese». Nell’interrogazione viene, inoltre, richiesto se si sia valutata l’opportunità di attivare un tavolo interministeriale relativo alle strategie per la risoluzione del divario digitale, secondo quanto previsto dall’Agenda digitale nazionale e in che misura sia possibile impegnare la Rai nel rafforzare e ampliare l’informazione locale e regionale, con particolare attenzione al potenziamento delle trasmissioni locali e regionali. «Sono temi sui quali il Governo deve impegnarsi rapidamente – conclude Pegorer –, tenuto conto, poi, che il nuovo sistema di riscossione del canone Rai, con relativo aumento del gettito previsto, offre l’opportunità per la definizione di un piano straordinario di potenziamento delle infrastrutture tecnologiche relative alla ricezione di tutta la programmazione digitale del servizio pubblico».