Friuli: il turismo che arriva da Est ha salvato l’inverno del Fvg

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di Maura Delle Case.
Fortuna che ci sono i Paesi dell’Est. Non ditelo agli autotrasportatori, che guardano a quello spicchio d’Europa come fumo negli occhi per via della spietata concorrenza che corre sulle ruote dei Tir lungo l’autostrada. La stessa che quotidianamente percorrono anche tante auto, targate Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, dirette nelle strutture turistiche della regione. Un movimento che negli ultimi anni sta diventando sempre più consistente e che porta gli albergatori del Fvg, loro sì, a “sottoscrivere” la dichiarazione. I turisti provenienti dall’Est valgono infatti risultati positivi e determinanti quanto a presenze nelle nostre strutture alberghiere. A dirlo è l’Osservatorio turistico della Montagna di Trademark Italia. Gli operatori regionali sottoscrivono. La stagione invernale 2014-15 si è chiusa con un risultato positivo che secondo Trademark Italia è figlio di una leggera ripresa dei consumi interni e del consolidamento dei principali mercati stranieri. A partire da quello tedesco, che a livello nazionale pesa per il 22 per cento dell’incoming estero, passando per Benelux (12,9), Repubblica Ceca (10,1), Polonia (8,7) e Scandinavia (8,3). Sempre stando all’Osservatorio, l’andamento della stagione invernale nel Friuli Venezia Giulia ha segnato una leggera crescita in termini di presenze rispetto all’anno precedente, tra l’1 e il 5 per cento. Segno più che gli operatori sostanzialmente confermano, pur precisando che non sempre questo si riflette negli incassi. Parola di Pietro De Infanti, titolare dell’albergo Bellavista di Ravascletto: «Il 70 per cento dei nostri ospiti è straniero, proviene da Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e ci è valso quest’anno circa 500 presenze in più del precedente, ma non si cada nell’errore di pensare che ci sia stato anche un aumento dei guadagni – spiega l’albergatore -. Per essere attrattivi abbiamo dovuto contenere i prezzi e alla fine i risultati, pur con presenze in aumento, sono gli stessi dell’anno passato». Nel tarvisiano, con i turisti dell’Est gli alberghi lavorano ormai da anni. Da quando i pellegrini diretti dalla Polonia a Roma hanno “eletto” la città a sosta di metà viaggio. All’hotel Hedelhof il 40 per cento delle presenze viene da oltre confine, in particolare da Polonia e Repubblica Ceca. «Quest’anno siamo andati meglio di sempre – racconta il titolare Diego Bellotto – anche grazie al fatto che non c’è stata coincidenza tra le vacanze nei vari stati». La stagione è andata bene pure a Sella Nevea. All’Hotel Canin il titolare, Leo Leandrini, un albergatore riminese innamorato della montagna friulana, stima un incremento delle presenze nell’ordine del 15 per cento e un’incidenza dei turisti provenienti dall’Est del 90 per cento sul totale. «Se non ci fossero loro avremmo già chiuso», afferma confermando che sono prevalentemente cechi e polacchi a scegliere di trascorrere le vacanze a Sella. «Vacanze non più corte – continua Leandrini -, ma di sette giorni», a differenza degli italiani che da anni ormai ripiegano sul weekend lungo. Stesse dinamiche anche a Piancavallo, dove Piero Toffoli, presidente della cooperativa che gestisce l’albergo 1301 Inn conferma un aumento delle presenze nell’ordine del 15 per cento. «Gli ospiti sono all’80 per cento ungheresi – rivela – e noi li coccoliamo, offrendo un pacchetto tutto compreso».