Carnia: al disgelo spunta il radic di mont

In commercio si possono trovare ancora gli ultimi ciuffi di “lidrìc cul poc”. Il “radic di mont” è raccolto invece al disgelo, tra aprile e maggio: estremamente raro, lo si può trovare già sottolio in qualche negozio specializzato in Carnia.  
In passato, l’uso degli ortaggi come sussidio alimentare era cadenzato dalle stagioni. L’inverno e la primavera erano caratterizzati da diverse specie di radicchi e cicorie tant’è che uno dei piatti che, per consuetudine, si consumavano a Pasqua e nella tradizione della merenda del Lunedì dell’Angelo era salame, focaccia e “lidrìc cu lis frizzis”, o meglio “lidrìc cui ùs dûrs”. Poche regioni italiane possono vantare un patrimonio così vasto nella produzione di radicchio quanto il Fvg. L’elenco è lungo: dagli isontini (e invernali) Rosa di Gorizia e Canarino, al raro e protetto “radic di mont” o “lidric di mont” raccolto in Carnia in alta quota al momento del disgelo; dal “radiceto” ovvero la “zuccherina” di Trieste ideale nelle insalate estive al friulanissimo “lidrìc cul poc”. Prettamente primaverili sono le “tàle”, “talate” o “pissecjan”, ovvero il tarassaco anche noto come dente di leone le cui foglie più giovani si mangiano in insalata (crude ma anche lesse). Come ci informa il Nuovo Cibario del Fvg, la radice del tarassaco, raccolta da maggio a novembre, consumata cotta conserva ottime proprietà depurative, diuretiche, coleretiche, stimolano l’appetito e sono ipocolestorelemiche. Ancora dal Cibario: «Lo sciroppo di tarassaco si ottiene invece dai fiori, puliti e bolliti in un primo passaggio assieme al succo di limone». Questo sciroppo ha notevole consistenza e un bel colore giallo chiaro con riflessi ambrati.
A tavola il “radìc di mont” di può gustare fresco in insalata o si possono usare i turioni per insaporire le frittate, minestre e risotti. Generalmente, però, i germogli sono sistemati sottolio in vasetti di vetro di piccole dimensioni seguendo il procedimento classico delle conserve. Sottolio è un perfetto accompagnamento per carni e salumi: in particolare per la carne salada, i prosciutti di capriolo, lo speck e il prosciutto di Sauris affumicato al ginepro.