Carnia: la beffa della Panoramica delle vette, non riaprirà

http://calcarea.files.wordpress.com/2011/07/tarondon-004.jpg

di Antonio Simeoli

È come avere un gioiello di inestimabile valore e tenerlo chiuso in cassaforte per paura di un furto. No, non stiamo parlando di diamanti o di diademi preziosi, ma di una perla sì, una delle tante perle del turismo in Carnia. Che purtroppo non può essere visitata a causa di una…frana. Stiamo parlando della Panoramica delle vette, i sette chilometri sul massiccio del Monte Crostis sopra Comeglians, Ravascletto e la Valcalda che corrono sul filo dei duemila metri. La strada carrozzabile più alta del Friuli, salita agli onori delle cronache nel maggio 2011 per il “gran rifiuto” del Giro d’Italia a valicarla per la prima volta, che di carrozzabile in quest’estate “terribile” per il turismo in Carnia ha poco. La neve caduta copiosa durante l’inverno, e fino a primavera inoltrata, ha infatti lasciato un’eredità pesante sulla viabilità gestita dai due comuni carnici (senza soldi per la cronica mancanza di risorse degli enti locali). La strada sterrata è dissestata in più punti, ma dalla parte di Ravascletto, proprio all’inizio del tratto in falsopiano, grosse pietre impediscono il transito. I due comuni, con evidenti cartelli, hanno segnalato la cosa ai turisti che ogni giorno vorrebbero andarlo a scoprire (o riscoprire) quell’angolo di paradiso. E hanno fatto di più. A inizio luglio, non potendo procedere da soli al ripristino della carreggiata, il sindaco di Ravascletto, Ermes De Crignis e Comeglians, Flavio De Antoni sono andati a battere cassa alla Protezione civile chiedendo udienza all’assessore regionale Paolo Panontin e al direttore Guglielmo Berlasso. Perchè togliere i massi dalla strada non basta: una frana di una certa dimensione incombe sul primo tratto della carreggiata sul versante di Ravascletto. Ogni giorno decine di rocce piombano dall’alto. Insomma, servono soldi. La Regione, che considera strategica la via di comunicazione anche per lo sviluppo turistico della zona e punta molto sul passaggio prima possibile di una tappa del Giro d’Italia per certificarne l’importanza mondiale, ha messo a disposizione 70 mila euro. Ma tra sopralluoghi, verifiche, progetti e l’apertura dei cantieri non arriverà prima di settembre. E così la stagione turistica sarà compromessa. Il problema è che gli escursionisti, che arrivano anche dall’estero, non accettano la realtà. «In molti – spiega l’agricoltore Roberto De Prato che opera con la sua azienda in quota – salgono lo stesso sulla Panoramica, spinti addirittura dagli stessi operatori turistici che garantiscono loro come passare tra le rocce nel tratto di strada chiuso sia comunque possibile». Anche ieri, grazie alla splendida giornata di sole, decine di appassionati della montagna, anche in bicicletta, hanno sfidato i divieti. «Ma prima o poi da lassù – fa la Cassandra De Prato – un masso colpisce qualcuno». Insomma, bisogna far presto. Tuttavia, come detto, la stagione turistica ormai è compromessa. Ne aveva proprio bisogno una Carnia già alle prese con una decisa crisi di presenze e di offerta turistica? Decisamente no.

Una risposta a “Carnia: la beffa della Panoramica delle vette, non riaprirà”

  1. Grazie per l’informazione ho in programma un’uscita da quelle parti. Salirò da tualis.
    Un’altra spiacevole sorpresa tornando in Carnia è stata scoprire che l’unico distributore di gpl per auto a tolmezzo e’ stato chiuso.
    Il rifornimento più vicino è in autostrada o a Tarcento.
    Roba da matti.

I commenti sono chiusi.