Gemona: area dell’ospedale allagata «Mancano le manutenzioni»

di Piero Cargnelutti.
La bomba d’acqua abbattutasi giorni fa anche sul Gemonese ha colpito l’ospedale San Michele, dove la pioggia è penetrata nelle coperture di un’area dell’edificio allagando i corridoi. Le forti precipitazioni che hanno caratterizzato l’inizio di questa settimana hanno lasciato il segno dunque anche all’interno dell’ospedale gemonese. In particolare, l’acqua è penetrata dal tetto dell’ala sinistra del San Michele interessando i corridoi del padiglione degli ambulatori, la zona del cup e l’area della nuova dialisi, che sono state oggetto di pesanti infiltrazioni, tanto da essere resi temporaneamente inagibili. Le infiltrazioni hanno significativamente danneggiato parte dei controsoffitti,degli infissi e dei lucernai, tanto che per fronteggiare il guaio il personale è stato costretto a predisporre mezzi di fortuna per la raccolta dell’acqua piovana come secchi e lenzuola. Nei giorni successivi, si è provveduto a rimettere le lastre di cartongesso rovinate dall’acqua ma il problema delle infiltrazioni resta ancora da risolvere. Proprio per questo, sulla questione sono intervenuti i due capigruppo di maggioranza in consiglio comunale Andrea Palese (Urbani sindaco per Gemona) e Giuseppe Turchetti (Gemona nel cuore) che hanno depositato un’interrogazione urgente al sindaco Paolo Urbani. «Purtroppo – dicono Palese e Turchetti – pare che si tratti di un problema ricorrente, che si ripete ogni volta che si registrano fenomeni di maltempo. Inoltre, ricordiamo che già nel dicembre 2012 la conferenza dei sindaci dell’allora Ass3 Alto Friuli aveva approvato il Piano 2013 (Pal), con il quale si destinavano 600 mila euro per interventi manutentivi di risanamento al tetto del San Michele». In poche parole, i due consiglieri comunali si chiedono se quei soldi, parte di un avanzo di amministrazione dell’Ass3, siano stati o meno investiti per le eventuali manutenzioni. Probabilmente, se così fosse, le infiltrazioni di lunedì scorso non si sarebbero verificate. «Non è giustificabile il fatto – dicono ancora Turchetti e Palese – che una struttura di recente costruzione presenti queste carenze manutentive. Per questo abbiamo scritto al sindaco affinché solleciti urgentemente la direzione generale dell’Aas 3 a provvedere all’eliminazione della problematica, considerato che le risorse ci sono».

Una risposta a “Gemona: area dell’ospedale allagata «Mancano le manutenzioni»”

  1. Io che ho frequentato e frequento spesso l’ospedale di Gemona, posso garantire che il problema della perdita d’ acqua dal soffitto a piano terra, nell’ospedale di Gemona non è certo recente, e che ho visto con i miei occhi allagamenti nella zona adiacente l’accettazione analisi, con tratto sbarrato alla meno peggio all’ utenza, e lenzuola e teli per asciugare a terra, posti da qualche volonterosa/o infermiera/e o Oss, magari su ordine medico. E mi pare proprio di aver fatto presente, anni fa,( e scrivo mi pare solo perchè non so se ho salvato l’ e – mail) in forma personale,detto problema, all’allora direttore generale ass3, e forse evidenziato anche in forma pubblica.
    Ma ora la linea politica, almeno dei comuni, pare tagli la manutenzione, essendo in affanno a livello economico. E che fa l ‘aas3?
    Riprendo pertanto quanto riportato qui come detto da Turchetti e Palese: «la conferenza dei sindaci dell’allora Ass3 Alto Friuli aveva approvato il Piano 2013 (Pal), con il quale si destinavano 600 mila euro per interventi manutentivi di risanamento al tetto del San Michele». Sono stati investiti per la manutenzione del nosocomio gemonese, mi chiedo anch’ io alla luce di questo articolo, o no? E la dirigenza sanitaria degli ospedali di Tolmezzo e Gemona, dov’è e che dice? Mi piacerebbe sentirlo e saperlo, anche perché se uno scivola, pensai allora e penso ora …
    Non buttiamo a mare, o alla pioggia, il San Michele di Gemona! E’ straziante, credetemi, questa, pare, incuria e questa possibile “straciaria”, per dirla alla Ferigo, che, assieme alla trasformazione del San Michele in presidio ospedaliero che nessuno sa che sia di fatto, sta buttando a mare un nosocomio funzionante e di riferimento per il territorio montano. Laura Matelda Puppini

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