Locali storici flop: solo 10 le domande

Una delusione un pò per tutti: dai promotori e sostenitori dei locali storicie anche dal Comune, ci si aspettava una risposta decisamente più ampia al bando, anche perchè era stato fatto un buon lavoro di censimento e raccolta dati e di esercizi pubblici storici ne sono stati classificati ben 159 in tutta la città.
Sono state appena dieci le domande dei proprietari di locali storici udinesi per ristrutturare e sostenere le loro attività, grazie a un sostanzioso contributo regionale. Accettate, in quanto aventi i necessari requisiti, nove domande: i beneficiari dei fondi, che copriranno il 30% dei costi dell’intervento, sono due ristoranti, due farmacie, due bar, un caffè, una gioielleria e un’osteria. La cosa è ancora più grave perchè con questo bando sono stati utilizzati solamente un terzo dei fondi regionali. Per chi vorrà, comunque, il Comune pubblicherà nei prossimi due anni, altrettanti bandi per lavori, in modo da consentire l’utilizzazione dell’intero importo regionale, vale a dire 487 mila euro.
Questo l’elenco l’elenco dei beneficiari: i ristoranti “La Maddalena sporcje” e “Al Vitello d’oro”, le farmacie “Antonio Colutta” e “Ariis”, la gioielleria “Montalbano”, il caffè “Tomaso”, l’osteria “Al vecchio stallo”, i bar “da Artico” e “Oberdan”. I nove esercizi, che hanno visto accogliere la propria richiesta, accedono quindi al contributo concesso in base alla legge regionale 29 del 2005 relativa agli interventi di tutela e valorizzazione dei locali storici. Il Comune, che dalla Regione aveva ricevuto un finanziamento di circa 487 mila per sostenere i locali udinesi, ha erogato contributi per complessivi 161 mila 991 euro, ammettendo 9 delle 10 richieste pervenute. Spetterà ora alla Regione l’approvazione definitiva dell’elenco. Del circuito possono far parte gli esercizi pubblici e commerciali con almeno 60 anni di attività, in grado di vantare valore storico, artistico ambientale o che costituiscano testimonianza storica, culturale e tradizionale del territorio regionale.

Per Enzo Driussi, uno tra i promotori del censimento dei locali storici la cosa va presa per il verso giusto. «Un po’ di stupore c’è anche da parte mia – sostiene –, però credo di poterlo giustificare. Forse non tutti i locali che abbiamo censito hanno capito in pieno l’importanza di far parte di questo club esclusivo. Coloro che invece hanno realizzato i lavori di ristrutturazione dei loro locali adesso potranno ottenere uno “sconto” del 30 per cento sul totale, che mi sembra un aiuto considerevole. L’importante, in ogni caso, era cominciare, era partire con questa iniziativa. Quando le cose vengono avviate poi si sparge la voce, e tanti altri locali seguiranno a ruota».