Tolmezzo: si svuota la caserma Cantore militari alla Lesa di Remanzacco

di Tanja Ariis.
La caserma Cantore verso la chiusura: una parte consistente degli ufficiali e sottufficiali in servizio al Terzo reggimento artiglieria da montagna a Tolmezzo ha ricevuto il preavviso di impiego presso la Lesa di Remanzacco (alcuni forse otterranno di andare a Venzone), il che potrebbe avvenire verso settembre-ottobre. La situazione non pare diversa da quella di Cividale: di questo passo, con la fine dell’anno, anche la struttura tolmezzina potrebbe essere vuota. Dalla Brigata Julia non giunge alcuna conferma sulla chiusura: non vi sarebbero date certe sul trasferimento del reparto tolmezzino. Il sindaco, Francesco Brollo, a luglio non aveva nascosto che la chiusura, pur in assenza di data definita, si stesse avvicinando e in questo senso aveva partecipato a un incontro al Ministero della difesa a Roma, con la task force per la valorizzazione e dismissione degli immobili con il generale Antonio Caportundo, l’assessore regionale Mariagrazia Santoro e il sindaco di Cividale. «La partenza degli alpini dalla Cantore – commenta Brollo – non è una notizia. Inutile lamentarsi adesso. Adesso è il tempo del fare. Abbiamo già inviato lettera alla Regione che avvia la futura pratica della cessione per evitare che la struttura rimanga in terra di nessuno e destinata come tante altre al degrado. Per questo abbiamo fatto due importati passi: l’incontro al ministero della difesa a Roma, dove abbiamo concordato con Regione, Demanio ed Esercito la staffetta che consegnerà al Comune la caserma. Quindi abbiamo subito organizzato e fatto un sopralluogo alla Cantore, dove abbiamo invitato la Soprintendenza, la Regione e il Demanio alla presenza di funzionari del Comune e dei vertici del Cosilt per far capire la straordinaria bellezza di palazzo Linussio e l’altrettanto straordinaria necessità di una sua tutela e sistemazione. Dal rilancio dei locali della caserma passa parte del futuro di questa terra. Assieme al titolo di città alpina dell’anno deve servire a mostrare che abbiamo voglia, orgoglio e amore del territorio per rilanciarlo. Via gli alpini vedo palazzo Linussio nuova sede del museo carnico, dove poter esporre meglio i tesori che custodisce. E che in alcuni casi ha al buio in deposito. Per fare questo servono soldi, tanti. Faccio appello già ora a investitori privati e fondazioni che vorranno affiancarsi al pubblico per trasformare la Cantore in un museo da un lato e un laboratorio a servizio di artigianato e imprese locali dall’altro. Qui Linussio creò la più importante esperienza imprenditoriale e tessile d’Europa. Qui deve ripartire Tolmezzo, con la stessa ostinazione e forza propria degli alpini».