118: ecco il perchè di tutte quelle domande


Se fate un corso di Pronto Soccorso è la prima cosa che ti insegnano; ti spiegano come rispondere alle loro domande telefoniche nel caso ci sia un emergenza, e ti spiegano anche il perchè ti chiedono tutti questi dati che a prima vista possono sembrare delle "perdite di tempo"

È proprio una fortuna per un servizio pubblico poter contare sulla collaborazione dei cittadini destinatari del servizio e lo è ancor di più quando gli stessi segnalano circostanze avvertite come disservizi non solamente istituendo contatti diretti con la direzione del 118, peraltro sempre disponibile anche su telefono cellulare a fornire tute le spiegazioni necessarie, ma anche per mezzo degli organi di stampa la cui divulgazione diviene valido strumento di informazione pubblica oltre che di risposta individuale.<br />
Nella circostanza segnalata il giorno 16 dicembre scorso sul Messaggero Veneto  “Perché tutte quelle domande?” rilevano in particolare lo svolgersi dei fatti, puntualmente registrato sul sistema informativo di cui si avvale la Centrale 118, e le osservazioni personali del gentile Lettore che vengono proposte come “rimostranze”.
Lo svolgersi dei fatti è riconducibile a una richiesta di soccorso inoltrata al 118 provinciale, soccorso rifiutato peraltro esattamente dopo 2 minuti e 15 secondi dalla persona interessata, in un momento caratterizzato da una particolare tensione operativa dell’infermiera che ha ricevuto la chiamata, per contemporanee emergenze in atto, e da una parziale conoscenza delle procedure che caratterizzano il servizio da parte delle persone coinvolte in qualità di richiedenti soccorso.
Perché tutte quelle domande? Perché sono previste quali strumenti di garanzia operativa da un modello di procedura messo a punto negli Stati Uniti nel lontano 1980 e adottato in tutti i paesi dotati dei sistemi di emergenza medica preospedaliera più evoluta, compresa la nostra Regione e in particolare la Centrale provinciale di Udine che lo utilizza dal 1996 con sicura garanzia per il paziente e per la tutela del sistema di emergenza.
Per quanto rispettabile il parere del gentile lettore non trova accoglienza presso gli esperti di emergenza la cui gestione non può e non deve mai essere banale, ma richiede competenze specialistiche di carattere specifico e competenze organizzative-funzionali che non possono avvalersi del principio di attivare sempre e comunque una risorsa di soccorso, privandone il sistema per una probabile immediatamente successiva emergenza, per poi richiamarla se non serve.
Si immagini il lettore cosa succederebbe ogni giorno, atteso che sono circa 400 le richieste di soccorso inoltrate al 118, e quali tempi di attesa si creerebbero in particolare per le circostanze caratterizzate da immediato pericolo di vita se si adottasse il criterio di mandare sempre e comunque un equipaggio di emergenza, tanto poi lo si può far rientrare se non serve. In emergenza non possono essere accettati ritardi né eccessi di zelo, questi ultimi sono tanto pericolosi quanto i primi.
L’occasione è comunque propizia per ringraziare il gentile lettore della cortese nota e in particolare tutti i cittadini che oltre a fare buon uso del sistema collaborano alla tutela delle risorse. Un ringraziamento particolare va ai giornalisti che collaborano col 118 nel fare informazione.
A tutti i più sinceri auguri di buone feste
Dottor Elio Carchietti
direttore Soc 118
Elisoccoso regionale Fvg

Una risposta a “118: ecco il perchè di tutte quelle domande”

  1. Sono una volontaria che insegna il primo soccorso nelle scuole, nelle aziende, nelle associazioni.

    Una buona parte della nostra prima lezione riguarda “la chiamata di soccorso”. Mezz’ora la impieghiamo a dire dell’importanza di fornire all’operatore tutte le informazioni necessarie all’organizzazione di un soccorso il più possibile rispondente alle esigenze e soprattutto nel minor tempo possibile. Sapere cosa è successo, quante persone sono coinvolte, se rispondono alle nostre domande è fondamentale per decidere quanti e quali mezzi e personale far intervenire. Immancabilmente qualcuno obietta che siano perdite di tempo…prima della spiegazione. Dopo, quando abbiamo spiegato che far sapere al 118 tutte queste cose può significare la sopravvivenza o anche solo una migliore qualità della vita dei loro cari, le cose cambiano.

    Buone feste a tutti gli operatori del soccorso, professionisti e volontari.

    Sara

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