FRiuli: telefonate e telemarketing molesto

di RITA BERTOSSI

Il quotidiano assillo telefonico, spesso praticato negli orari meno opportuni, è esercitato soprattutto da gestori di telefonia, ma non solo: fornitori di servizi di elettricità, gas, prodotti alimentari, biglietti per manifestazioni teatrali, richieste di appuntamenti per illustrare “carte omaggio” per sconti o per corsi di vario genere e chi più ne ha… Il cittadino è divenuto bersaglio di vere e proprie molestie telefoniche legali, dal momento che è prevista dalle norme la possibilità di proporre e attivare “contratti a distanza”. «… continuano ripetutamente a fare telefonate al mio numero fisso verso ora di cena per proporre i loro servizi. Ciò nonostante io non abbia autorizzato l’uso del mio numero telefonico per fini pubblicitari e che nelle Pagine Bianche non sia riportato il simbolo che consente tale uso del numero telefonico. Ma vi sembra possibile che tali aziende possano continuare in questo modo? Non c’è una legge sulla privacy attraverso la quale possa essere bloccata tale pratica?». Questo il quesito postomi da una signora bersagliata da telefonate, che, esasperata, ha deciso di eliminare la linea fissa telefonica per non essere più contattata da aggressivi promotori. Ciò dopo aver provato in prima persona la difficoltà di destreggiarsi nella palude delle offerte telefoniche fino a trovarsi, a esempio, ad aver inconsapevolmente cambiato gestore senza aver firmato nulla, ma avendo detto «sì, sono interessata, ma voglio ricevere la proposta per iscritto e poi decidere». Il Garante per la protezione dei dati personali si è naturalmente occupato del problema, provvedendo ad «applicare sanzioni amministrative, ulteriori ispezioni e, nei casi più gravi, divieto del trattamento dei dati personali». Però, come quasi tutti sanno per conoscenza diretta, il fenomeno non si è ridotto e la caccia ai clienti è continuata e continua e presumibilmente continuerà. È forte, infatti, la preoccupazione riguardo agli effetti che potranno derivare dalle nuove norme in materia di telemarketing introdotte dal cosiddetto “decreto legge Ronchi”, in quanto probabilmente nel primo periodo di applicazione delle stesse, presumibilmente, saranno pochi i consumatori che si serviranno delle possibilità offerte dallo stesso. In particolare suscita molte perplessità l’istituzione di un registro pubblico al quale devono iscriversi quanti non vogliono essere disturbati da telefonate pubblicitarie o commerciali, caricando così i cittadini di incombenze e problemi. Ma, per esprimere il proprio diniego a ricevere la pubblicità, il cittadino deve essere informato del suo diritto e le modalità per esercitarlo dovrebbero essere semplici e senza costi. La platea dei cittadini di età avanzata, più colpiti di altri dal fenomeno del telemarketing, avrà delle prevedibili difficoltà, e allora perché non prevedere il contrario e cioè che sia istituito il registro per il consenso a ricevere le telefonate promozionali? Ora, il 16 aprile scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema del regolamento relativo al settore del telemarketing, tanto atteso dai consumatori. Siamo a un passo quindi dalla disponibilità del “Registro delle opposizioni” che dovrebbe tutelare il diritto alla privacy, cioè, in questo caso, il diritto di non ricevere telefonate promozionali. Infatti, iscrivendosi, anche per via telematica, i consumatori inibiranno agli operatori commerciali l’utilizzo di tale modalità per un tempo indefinito, fino a eventuale modifica, cioè alla notifica dell’assenso. L’obbligo di tutela ricadrà dunque sugli utenti e noi consumatori, quindi, dobbiamo farci parte attiva per evitare il “disturbo”. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, come riportato dalle cronache, è stato raggiunto in questo modo «un punto di equilibrio tra le esigenze degli abbonati telefonici» che non vogliono essere contattati e «quelle delle imprese». È stato giustamente previsto che sia attivata una campagna di informazione per gli utenti telefonici, organizzata dal ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con le Associazioni dei consumatori e utenti, al fine di promuovere la massima diffusione delle nuove disposizioni e per la conoscenza dei diritti. Il provvedimento in breve tempo dovrà essere esaminato dal Consiglio di Stato, dalle competenti Commissioni parlamentari, e dalle Autorità competenti: quella per le Garanzie nelle comunicazioni e dal Garante per la protezione dei dati personali. Entro il 25 maggio dovrà essere concluso l’iter. Altre ancora le novità per il settore della telefonia; per chi vuole essere tempestivamente informato e utilizza Internet, suggerisco il sito dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni: www.agcom.it