Alto Friuli: consiglieri regionali divisi su quale sarà il futuro delle Province

di Alessandro Cesare

Il futuro delle Provincie e la riorganizzazione delle autonomie locali divide i consiglieri regionali dell’Alto Friuli. Al di là delle appartenenze politiche, non c’è condivisione sull’assetto futuro degli organismi sovracomunali, tra chi guarda al modello austriaco e chi ripensa con nostalgia agli Aster. «Ormai – afferma Franco Baritussio (Pdl) – stiamo assistendo a una corsa per offrire la miglior ricetta. Nessuno però sta tenendo conto dell’effetto domino che potrebbe crearsi andando a toccare un pezzo del sistema istituzionale del Friuli Venezia Giulia». Avendo chiaro l’obiettivo della semplificazione Baritussio è convinto che intervenendo per ripensare al ruolo delle Province, sia indispensabile ricalibrare l’intero sistema istituzionale, partendo dalla Regione per arrivare fino ai Comuni. «Vedrei con favore l’attuazione di un sistema semplice come quello austriaco – precisa Baritussio – dove esiste il binomio Land-Comuni». Diverso il parere del consigliere Pdl Luigi Cacitti. «Le Province sono enti intermedi che agiscono, per la gran parte, con le risorse stanziate dalla Regione. Rischia quindi di essere un semplice erogatore di fondi, inadeguato rispetto alle esigenze di sviluppo e programmazione dei comuni. Il modello da attuare – aggiunge Cacitti – è quello della creazione di macro-aree in grado di supportare concretamente i Comuni e di mantenere un filo diretto con la Regione. In questo contesto potrebbero tornare attuali gli Aster». Favorevole al ripristino degli Aster anche il consigliere del Pd Sandro Della Mea. «Serve un’entità intermedia tra i Comuni più piccoli e la Regione, a cui affidare competenze. Penso a una struttura leggera e priva di costi aggiuntivi. Oramai, in una regione come la nostra, le Province non hanno più senso, trattandosi di entità istituzionali superate. Allo stesso modo – chiude Della Mea – andrebbe ripensata anche la presenza dello Stato in Fvg, con una semplificazione delle prefetture». Il consigliere Enzo Marsilio (Pd) considera le Province «enti che hanno perso il ruolo per il quale erano state istituite». «Se la Regione ha intenzione di riportare a sé le competenze delle Province, andrebbero rafforzate le unioni dei Comuni, programmando così lo sviluppo con la condivisione del territorio. Devono essere eliminati i doppioni, con un’azione forte della politica in montagna».