Amaro: Eurotech, accordo vicino e non ci saranno esuberi

 

di Maura Delle Case.

L’accordo per la vertenza Eurotech è ormai a portata di mano. Dopo una seduta fiume, che lunedì è durata oltre cinque ore finendo a sera inoltrata, azienda e sindacato sono arrivati a stendere un’ipotesi di accordo che potrebbe già essere ratificata nel corso del prossimo incontro, visto l’avvallo che ieri è arrivato dall’assemblea dei lavoratori. Sul fronte dei numeri ci sono stati passi avanti notevoli. Dal documento, ancorché ipotetico, è scomparsa la definizione numerica degli esuberi, che in origine erano invece quantificati nel numero di 14, e si è notevolmente ridotto, quasi della metà, anche il numero delle persone che faranno cassa integrazione a zero ore. «Dalle 14 iniziali – spiega Giampaolo Roccasalva, segretario di Fiom Cgil Alto Friuli – siamo passati a 8 persone, mentre per la parte restante delle maestranze l’ammortizzatore sarà utilizzato a rotazione per un ulteriore gruppetto». La Cigs per riorganizzazione verrà comunque chiesta per 69 persone, dunque per tutta la forza lavoro occupata ad Amaro (salvo i tre dirigenti), così da consentire all’azienda la massima flessibilità d’utilizzo a seconda delle necessità che si presenteranno nell’arco del prossimo biennio. «Per coloro che utilizzeranno la cassa a zero ore abbiamo previsto una serie di incentivi all’esodo (da 11 a 8 buste paga), un percorso di formazione finalizzato alla ricollocazione interna e uno di riqualificazione in strutture pubbliche o private che sarà in parte sostenuto dall’azienda», fa sapere ancora il sindacalista per il quale lo stato della trattativa è buono, ma perfezionabile in vista dell’accordo definitivo e della successiva firma di richiesta della cassa integrazione straordinaria a Trieste, richiesta che poi sarà inviata al Ministero per la firma del decreto. «Il risultato è positivo – dichiara Roccasalva – specie rispetto alle posizioni di partenza e se l’abbiamo ottenuto molto del merito va ai lavoratori, alla loro determinazione nel proclamare lo stato di agitazione e poi scioperare scendendo in piazza, dinnanzi alla sede tolmezzina di Confindustria, per manifestare il proprio sostegno alla trattativa in corso». Se Roccasalva si ritiene soddisfatto sotto il profilo dei numeri, non lo è altrettanto nel merito del piano industriale. «Da questo punto di vista chiederemo ulteriori spiegazioni e garanzie perché si faccia qualche ulteriore passo avanti nel merito del futuro dello stabilimento carnico».