Cargnacco: ABS ancora cig fino a maggio e problemi per l’anticipo dei pagamenti 03/04/2009


Perdura la situazione inerente al mercato dei prodotti in acciaio, che vede richieste di produzione ai minimi storici. L’Abs di Cargnacco, annuncia che alla luce di questa situazione di incertezza, l’azienda continua a navigare a vista, adattandosi giorno dopo giorno alle fluttuazioni del mercato; dunque, la cassa integrazione continuerà anche a maggio. Ma la notizia che più proccupa tutti è che l’azienda non sarà in grado di anticipare i soldi per la cassa integrazione

Calo dei volumi e 85% in meno di ordini. Per le Acciaierie Bertoli Safau di Cargnacco di Pozzuolo la situazione non accenna a migliorate. Anzi, rispetto alle previsioni portate al tavolo all’inizio dell’anno, in occasione di un incontro sindacale, la flessione continua ad accentuarsi man mano che le settimane passano. Così, ieri, durante un vertice tenutosi nella sede di Confindustria a Udine tra proprietà e referenti di Cgil, Cisl e Uil, l’azienda ha comunicato di dover ricorrere a un altro periodo di cassa integrazione ordinaria. Alla prima Cigo, avviata a gennaio per 13 settimane che si esauriscono 12 aprile, si affianca adesso un altro ammortizzatore sociale dello stesso genere per sette settimane, fino a maggio. Coinvolti nel provvedimento tutti i 1200 dipendenti (produzione e uffici). «Oltre alla preoccupazione per il futuro occupazionale – dice Maurizio Balzarini di Fiom-Cgil – c’è quello contingente dell’anticipo di cassa cui l’azienda ha dichiarato di non poter far fronte. Il fatto è gravissimo e, se non si risolverà, creerà grande tensione sociale». Per fare il punto sulla situazione, tutti i dipendenti di Abs si incontrano in assemblea lunedì 6 dalle 13 alle 15 nello stabilimento di Cargnacco. «Abbiamo prospettato all’azienda diverse ipotesi per far fronte al mancato anticipo che, di fatto, lascerebbe per due mesi senza stipendio oltre mille persone – dice Sergio Drescig di Fim-Cisl -; la prima è legata all’Inps che potrebbe, anche in base a una recente direttiva, erogare la cassa prima del periodo di ripresa». In questo caso ci sarebbe liquidità con il rientro di quanto anticipato da Abs in gennaio, febbraio e marzo. «Tra le altre opzioni quella di attingere temporaneamente al fondo di trattamento fine rapporto e quella di riconoscere ai lavoratori almeno una parte dell’anticipo». L’ipotesi Inps sarà trattata martedì in sede di tavolo congiunto tra Cgil, Cisl a Uil con Confindustria. Abs si è riservata di prendere in esame le proposte sindacali. Non ha escluso la possibilità di dover ricorrere, in futuro, alla cassa straordinaria ma, per adesso, nessuno vuole parlare di esuberi. «Tra i lavoratori – dice Giuliano Vidussi delle Rsu di fabbrica di Fiom-Cgil – la tensione è molto alta».