Chiusaforte: autoarticolato giù dal guard-rail, muore Giancarlo Della Mea

L'incidente stradale sulla Pontebbana (PressPhotoLancia)foto Gazzettino


Un autotrasportatore, Giancarlo Della Mea, di 52 anni, residente a Gemona del Friuli è morto oggi in un incidente stradale, avvenuto su un rettilineo della strada Pontebbana, in localita' Roveredo di Chiusaforte. Secondo una prima ricostruzione della dinamica del sinistro fornita dai Carabinieri di Tarvisio la vittima, che si trovava alla guida di un autoarticolato della ditta Copetti Spa di Gemona, ha perso, intorno alle 14:15, il controllo del mezzo per cause ancora in corso di accertamento. Dopo essersi scontrato con un'automobile Opel Astra che procedeva nella direzione opposta, alla cui guida c'era Francesco De Nicola, 64 anni, residente a Marano (Napoli), l'autoarticolato ha divelto il guard-rail ed e' precipitato nella scarpata, ribaltandosi lungo il greto del sottostante fiume Fella. La salma dell'uomo, morto sul posto, è stata estratta non senza difficoltà dall'abitacolo dal gruppo speleo-alpo-fluviale dei vigili del fuoco, che sono intervenuti insieme alle squadre di Gemona e Tolmezzo, ai carabinieri della stazione di Chiusaforte e del Nucleo radiomobile di Tarvisio e ai sanitari del 118. De Nicola, elitrasportato all'ospedale di Udine, è ferito, ma non si trova in pericolo di vita. Per un paio d'ore la viabilità nella zona è stata chiusa e il traffico deviato.<br />
Giancarlo Della Mea, storico dipendente della Copetti spa lascia la moglie, una figlia di 12 anni e 5 fratelli. Giancarlo Della Mea,  dipendente della Copetti spa lascia la moglie, una figlia di 12 anni
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2 Risposte a “Chiusaforte: autoarticolato giù dal guard-rail, muore Giancarlo Della Mea”

  1. aggiornamento del 10/09/2010

    Un secolo di vita ormai alle spalle diviso con equilibrio tra casa e lavoro, tra la Copetti spa, impresa edile per la quale lavorava da oltre 25 anni, e i suoi amori, la moglie e la figlioletta. É attorno a questi due poli, che gravitava la vita di Giancarlo Della Mea, scomparso ieri in un incidente stradale sulla Ss Pontebbana, in comune di Chiusaforte, quello stesso comune, caso del destino, del quale Della Mea era originario.
    Aveva lasciato il Canal del ferro nel 1967 per trasferirsi a Gemona, in Stalis, con sua numerosa famiglia che allora contava oltre ai genitori ben 6 fratelli, che sarebbero poi diventati sette.
    Una volta sposato con Giulia Cargnelutti si era trasferito a Ospedaletto, in via Ippolito Nievo, dove attualmente risiedeva assieme alla moglie e alla loro piccola. Come detto, da oltre 25 anni Della Mea lavorava per la Copetti spa. Sui tir dell’azienda gemonese era risalito pochi giorni fa, dopo un periodo di ferie e cassa integrazione. Ed è proprio a bordo del mezzo pesante che ieri l’uomo ha trovato la morte. La notizia della tragedia è subito rimbalzata ai colleghi del 51enne che l’hanno appresa nel pomeriggio di ieri. «Siamo choccati per la perdita – hanno detto con la voce rotta da un pianto a stento ricacciato indietro -. Giancarlo era uno di noi. Con qualcuno lavorava da una vita. Era una persona riservata, disponibile, tutto lavoro e famiglia, come siamo noi friulani». Aveva una genuina passione per la montagna e la ricerca dei reperti della Grande Guerra nelle zone dei combattimenti, su tutte il “suo” Canal del ferro. Due hobby che spesso si incrociavano quando il 51enne rinveniva qualche residuo bellico.
    «Non faceva parte di associazioni, ma quando gli si chiedeva una mano era sempre disponibile – racconta ancora un collega -, come la volta della serata organizzata dagli alpini quando su richiesta delle penne nere portò dei residui bellici da esibire per l’occasione e a fine serata decise di lasciarli in dono all’Ana locale». La notizia della sua morte si è presto diffusa in città provocando un grande cordoglio nella cerchia delle conoscenze di Della Mea. Al lutto della famiglia ha voluto aderire anche il sindaco Paolo Urbani assieme alla sua giunta, così come il vice primo cittadino di Chiusaforte, Fabrizio Fuchero, che, giunto sul luogo subito dopo la disgrazia, si è fatto portavoce del cordoglio della propria comunità. Una volta recuperata, la salma di Della Mea è stata trasportata nelle celle mortuarie dell’ospedale di Gemona in attesa che il magistrato rilasci il nulla osta per la celebrazione delle esequie. La vittima lascia la mamma Giulia, i fratelli Nicolino, Laura, Denis e Antonpietro, la moglie Giulia e la sua piccola.
    Maura Delle Case

  2. anche se a me sconosciuto come persona porgo alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze.e come appassionato raccoglitore ,come appassionato di montagna e come uomo asserisco ……..un amico non è morto ma solo è seduto ad aspettarci su una delle sue cime.luigi t crema

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