Forni di Sotto: nuova centralina, si discute per confrontarsi sul progetto

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di Gino Grillo.

La richiesta da parte del Comune di costruire una nuova centrale idroelettrica sull’asta del Tagliamento ha smosso portatori di interesse da ogni parte non solo della Carnia. Presenti alla riunione tenutasi ieri nella sala consiliare del municipio fornese tecnici, studiosi, politici e associazioni convocati da entrambi i fronti: l’amministrazione comunale e le associazioni naturalistiche. Un folto pubblico ha ascoltato i pro e i contro su questa ennesima centralina idroelettrica. A richiedere la riunione il comitato Pas Dolomiti che ha formalizzato la domanda alla Regione per confrontarsi sul tema. Il clima a tratti piuttosto teso ha coinvolto in parte anche i tecnici che supportavano opinioni contrastanti gli uni dagli altri. Il sindaco Marco Lenna ha spiegato gli aspetti positivi che hanno indotto la maggioranza a dare il via a uno studio per ricavare una centrale che possa produrre energia elettrica i cui proventi darebbero sollievo non solo alle casse comunali, ma anche, scaduti i 15 anni durante quali obbligatoriamente la corrente prodotta dovrà essere ceduta al distributore nazionale, alla cittadinanza e agli operatori locali. «Si potrebbe ipotizzare – ha detto il sindaco – un collegamento con la cooperativa Idroelettrica di Forni di Sopra che distribuisce pure l’elettricità, per far calare il peso della bolletta. Penso in particolare alla Complast (azienda locale che dà lavoro ad oltre 100 persone) che consuma un megawatt di corrente elettrica». Di avviso avverso gran parte della platea; in particolare, le minoranze consiliari con Emo Ghedina e Gianni Nassivera hanno evidenziato la poca trasparenza data dalla maggioranza al progetto «mai discusso in consiglio comunale». Oggi esiste un’altra richiesta concorrenziale da parte di un consorzio privato e la concessione non potrà riguardare entrambi i progetti. Altre obiezioni hanno toccato la fruibilità turistica ambientale del posto, interessato da diversi Sic e dal patrimonio dell’umanità che sono le Dolomiti, nonché la presunta pericolosità della zona, non distante dalla frana del passo della Morte. Il progetto, per il quale sono stati spesi sinora circa 30 mila euro, prevede una spesa di 15 milioni, di cui 8 per una galleria sulla marocca di Sacrovint, antica frana, da ripartire in 15 anni.

2 Risposte a “Forni di Sotto: nuova centralina, si discute per confrontarsi sul progetto”

  1. 15 milioni di Euro? E per produrre quanto? Le centrali idroelettriche hanno grandi impatti ambientali, se poi siamo vicino ad una frana….cerchiamo di essere seri

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