Friuli: il rito del fuoco per prevedere il futuro


di CRISTINA BURCHERI

 
Nel Friuli di una volta si credeva che portasse fortuna incontrare per primo un uomo uscendo di casa a Capodanno. Alcuni si annotavano le prime dodici persone che incontravano per trarne i pronostici dei mesi; altri cinquantadue, quante sono le settimane. Tra i diversi modi di prevedere il tempo e i guadagni futuri il rito del fuoco – generalizzando, i falò in pianura e il lancio delle rotelle (cidulas) in Carnia – erano e sono ancora molto sentiti e praticati. I pronostici non venivano tratti tutti lo stesso giorno ma erano desunti prendendo in considerazione un arco di tempo che, dalle calende di inizio dicembre, sconfinava nel nuovo anno, sostanzialmente concludendosi con l’Epifania. I giorni più “propizi” per trarre indicazioni sul futuro erano ritenuti quelli da Capodanno al 6 gennaio. I giorni sostiziali venivano considerati compendio dell’anno a venire.<br />
Giuliana Valentinis, nel volume “I giorni del magico” curato insieme a Gian Paolo Gri (edito da Libreria Editrice Goriziana), a proposito di presagi scrive: “Il Friuli le sorti della vendemmia venivano previste in occasione dell’Epifania: sul pignarûl (fuoco d’Epifania) che bruciava venivano posti due polloni incrociati di vite: se dall’estremità , per il caldo, usciva un abbondante umore, era segno che l’annata si preannunciava buona”.
Ancora Valentins ci ricorda: “L’indizio ritenuto più importante per i presagi (relativo non soltanto ai raccolti o ai guadagni del nuovo anno, ma all’andamento generale della sorte), era però il responso tratto dalla direzione assunta del fumo del fuoco dell’Epifania”. Un antico adagio ammonisce: Se il fun al va a soreli jevât, cjape il sac e va a marcjât, se il fun al va a soreli a mont cjape il sac e va pal mont (se il fumo va a Oriente prendi il sacco e vai al mercato. Se il fumo va a Occidente prendi il sacco e vai per il mondo).
Per quanto riguarda i cibi, Valentins spiega: “ci si preoccuperà di cucinare qualcosa come il riso o i fagioli. Ingredienti che “crescono in pentola” insieme a “chicchi, noci, semi o frutti o altri cibi che siano legati in qualche modo all’idea di fertilità”.
Oggi, dopo sontuosi pranzi e lauti cenoni, si ricercano invece cibi disintossicanti. Una ricetta ci è stata offerta dall’Hotel Melià Coral di Umago che, aperto fino a metà gennaio (riapre poi il 14 febbraio, per san Valentino), propone trattamenti personalizzati, come la
settimana detox, nella Fusion Spa ideale per disintossicarsi e dimagrire.