”La Regione Friuli Venezia Giulia presenterà un documento condiviso con la Sicilia, che è stata la promotrice dell’iniziativa, per richiedere al Governo in occasione della prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni l’inserimento tra i ”progetti obiettivo” del Piano sanitario 2012 anche quello relativo al miglioramento della rete assistenziale per le malattie reumatiche. Questo perché siamo consapevoli della vastità dell’incidenza di questo tipo di patologie: basti ricordare che la spesa a vario titolo per le malattie reumatiche costituisce la seconda voce in regione dopo quella per l’oncologia”.
Così il presidente della Regione Renzo Tondo, nella sua veste di assessore alla Salute, ha accolto le indicazioni formulate oggi dal CNAMC, Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici – Cittadinanzattiva in occasione dell’incontro che si è tenuto oggi a Udine per fare il punto sull’artrite reumatoide. Le malattie reumatiche comprendono oltre 120 patologie caratterizzate dalla presenza di un’alterazione del sistema immunitario che causa un processo infiammatorio cronico. In Italia sono 300.000 i casi di artrite reumatoide (che colpisce a qualunque età, ma per l’81 per cento dei casi oltre i 60 anni) e il costo medio annuo per paziente si attesta a poco più di 11.000 euro. Quale causa di invalidità, inoltre, le cosiddette MR (malattie reumatiche) occupano il secondo posto dopo quelle cardiovascolari e in termini di pensioni di invalidità circa il 27 per cento è causato da una MR. Le patologie reumatiche croniche sono però una priorità della sanità pubblica solo sulla carta: il Piano sanitario nazionale 2012-2013 approvato da oltre otto mesi e che le definisce patologie rilevanti ”è totalmente disatteso”, è stato ricordato nel corso dei lavori del convegno organizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con ANMaR, Associazione Nazionale Malati Reumatici, AMaRe, Associazione Malati Reumatici FVG e il patrocinio di Federsanità ANCI FVG.
Nel ricordare i capisaldi che guidano la riforma sanitaria regionale, il presidente ha ricordato che pur in un bilancio che lascia sempre meno spazio di manovra, l’Amministrazione è riuscita a mettere in sicurezza il settore salute, evitando tagli e anzi garantendo il 4 per cento in più di risorse rispetto allo scorso anno. ”Ma non possiamo più permetterci lussi – ha ribadito Tondo – ed anche se i processi di riforma provocano sempre delle resistenze, pur legittime, occorre continuare sulla strada della razionalizzazione. Che non vuol dire – ha spiegato il presidente – taglio di servizi, ma anzi focalizzare i bisogni veri e continuare a garantire risposte per il futuro”.