Friuli: montagna, una legge per il recupero dei terreni incolti voluta da Baritussio


Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all'unanimità la legge per il recupero e la valorizzazione dei terreni incolti o abbandonati  in montagna. 
La legge è stata presentata da Pdl, Lega, Udc e Gruppo  Misto e il primo firmatario è il consigliere regionale Franco Baritussio (Pdl). Attraverso le specifiche attività di sfalcio, fresatura, trinciatura, decespugliamento, fino all'eventuale taglio degli alberi, la legge, ha spiegato Baritussio, realore di maggioranza, intende «combattere il degrado ambientale, migliorare e conservare il paesaggio , salvaguardare il suolo e i suoi equilibri idrogeologici, prevenire e contenere gli incendi boschivi e contenere la diffusione delle zecche e di altri  parassiti o animali nocivi alla salute umana e animale».    

 
I soggetti attuatori sono i Comuni che, attraverso la concessione in affido («volontaria» o «amministrativa»), prenderanno in carico i terreni incolti o abbandonati per  affidarli ai «soggetti operatori» degli interventi necessari. La novità – ha evidenziato Baritussio – è «la possibilità data ai Comuni, in caso di mancata concessione volontaria dei terreni, di procedere per via amministrativa in forza di idonei strumenti normativi al fine di tutelare il pubblico interesse relativo a salute, sicurezza o stato di necessità o pericolo per la cittadinanza». In ogni caso il «concedente» in affido non perde la titolarità sul bene e può, egli stesso, assumere le funzioni di «soggetto operatore». La Regione concorrerà alle spese degli interventi per il tramite dei Comuni. Le risorse stanziate ammontano a 50 mila euro.