Friuli: nuovi commissari per le Comunità montane, le novità di Daici e Not

di Laura Pigani.

La Giunta regionale sceglie i commissari straordinari delle quattro Comunità montane e scoppia la polemica sul nome dell’unico funzionario che non ricopre attualmente la carica di sindaco. La nomina di Lino Not (ex primo cittadino di Ovaro) alla guida della Comunità montana della Carnia, infatti, scatena le ire dell’ex governatore Renzo Tondo e del capogruppo del Pdl in Consiglio Alessandro Colautti che accusano la presidente della Regione e l’assessore alle autonomie locali e coordinamento delle riforme Paolo Panontin di «non aver mantenuto gli impegni presi in aula». I commissari straordinari Oltre a Lino Not (Pd), tra l’altro ex presidente della Comunità montana della Carnia, sono stati nominati Andrea Carli, sindaco di Maniago, per la Comunità montana del Friuli occidentale; Aldo Daici, primo cittadino di Artegna, per la Comunità montana del Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro e Sandro Rocco, sindaco di Attimis, per la Comunità montana del Torre, Natisone e Collio. La figura dei commissari straordinari scomparirà con l’approvazione della legge di riforma degli Enti locali, che l’assessore Panontin prevede avverrà entro la fine del prossimo anno. Promessa non mantenuta «La nomina da parte della Giunta regionale di centrosinistra di Lino Not – accusa Tondo – è l’ennesima dimostrazione dell’inaffidabilità della presidente Serracchiani che in aula, per voce dell’assessore Panontin, aveva assicurato che il commissario sarebbe stato individuato tra i sindaci. Nei lavori d’aula assieme al capogruppo del Pdl, Alessandro Colautti, avevamo presentato un emendamento con cui chiedevamo alla Giunta di individuare il commissario tra i sindaci, su indicazione degli stessi primi cittadini. La Giunta Serracchiani, quindi, ci ha chiesto di ritirare l’emendamento assicurandoci che l’iter sarebbe stato quello da noi indicato. Siccome siamo abituati ad avere a che fare con persone che mantengono la parola abbiamo ritirato l’emendamento». «Questa nomina – aggiunge Colautti – svilisce il ruolo del sindaco». Panontin, da parte sua, smentisce e sottolinea: «Abbiamo ritenuto che Not fosse la figura giusta. Avevo dichiarato in aula che avremmo fatto una scelta a prescindere dal sistema delle terne utilizzato in passato e che non avremmo sottoposto le Comunità all’ipocrisia di una finta scelta». L’incognita dell’indennità Il Centrodestra, inoltre, sottolinea come la nomina di Not di fatto costituirà un aggravio di costi per le casse della Regione. Se fosse stato scelto un sindaco, infatti, questi avrebbe beneficiato dell’indennità di primo cittadino. Mentre Not dovrà essere retribuito per l’incarico assegnatogli. La riforma delle Province Nell’ambito della riforma degli Enti locali, l’assessore Panontin, che in videoconferenza ha partecipato alla prima commissione Affari costituzionali e generali che si è riunita a Roma per esaminare il disegno di legge “Del Rio”, ha presentato un emendamento condiviso con le altre quattro Regioni a statuto speciale, che chiede di tutelare le peculiarità degli ordinamenti differenziati delle Speciali. «Con l’emendamento – dichiara Panontin –, che punta a sostituire il comma 6 dell’articolo 23 del Ddl “Del Rio”, le Regioni a statuto speciale adeguano la propria legislazione in materia di ordinamento degli Enti locali ai principi desumibili dalla presente legge, compatibilmente con le disposizioni contenute negli statuti e nelle rispettive norme di attuazione. Di fatto – spiega l’assessore – le Regioni speciali hanno tutte già avviato, ciascuna con proprie modalità, percorsi di superamento dell’attuale assetto delle Province e vorrebbero pertanto non doversi ritrovare vincolate o ritardate dall’osservanza di disposizioni che vorrebbero invece, nella sostanza, accelerare questi processi nelle Regioni ordinarie»