Friuli: a Pentecoste c’era l’usanza dei “Colàz”

 

di CRISTINA BURCHERI

Per gli Ebrei, Pentecoste è la festa che ricorda il giorno in cui sul monte Sinai, Dio diede a Mosè le tavole della legge. Per i Cristiani è la festa che ricorda la discesa dello spirito santo sugli apostoli. Pentecoste, dal greco pentekosté (heméra) il cinquantesimo giorno, è una festa mobile che cade nel cinquantesimo giorno dopo Pasqua, concludendone il ciclo sacro. Nel Friuli di una volta Pentecoste era detta popolarmente Pasca di mai o Pasche di rosis perché era uso nelle chiese far scendere dall’alto petali di rosa o di altri fiori primaverili per ricordare il miracolo delle lingue di fuoco, simbolo dello spirito divino e della parola del Signore. Pentecoste era anche la data tradizionale della cresima dei ragazzi che, all’uscita dalla chiesa, ricevevano in dono i tipici colàs, o colaz o colaç. Di origine chiaramente veneziana queste ciambelle tipiche della Cresima, in Friuli così come in Carnia, erano in voga già prima del 1500. Erano talmente popolari che un proclama cinquecentesco limitava il numero dei colàs che il padrino poteva donare al figlioccio. Sull’uso dei colàs, prima di essere consumati, ci sono più versioni: le ciambelle, legate insieme con nastri di diversi colori (generalmente rosso, bianco o azzurro) ornavano l’abito dei cresimandi, altri documenti riportano che erano regalati solo dopo la Cresima. I ragazzi li indossavano portandoli come una collana, mentre il più grande era infilato in testa a mo’ di corona. Sul Carso triestino i kolàc erano preparati, con l’impasto della pinza (focaccia), anche per il battesimo. In molti paesi friulani si usava inviare alla puerpera, l’indomani della cerimonia, un regalo composto da pane, vino e uova oppure del vino accompagnato dalle ciambelle dette colàz di sope, insieme a zucchero e caffè. I colàz da sope, ciambelle da inzuppare nel vino, in diverse località del Friuli costituivano anche il dolce nuziale. La ricetta dei colàz. Amalgamare 1 litro di latte, 500 grammi di zucchero, 150 grammi di burro, 10 grammi di sale, 1 busta di lievito per dolci, buccia grattugiata di limone (non trattato), farina quanto basta per rendere l’impasto morbido e asciutto. Formare dei cerchi di diverso diametro, anche a treccia. Pennellare con l’uovo. A piacere, su alcuni colàs potete distribuire zucchero, zucchero semolato o piccolissimi confetti colorati. Cuocere in forno a 200°C per circa 20 minuti. Quando sono freddi i cerchi vanno legati tra loro con nastrini colorati.