Friuli: Regioni a statuto speciale fuori dalla norma per il pagamento dei debiti scaduti

di Alessandro Cesare.

«Una decisione inaccettabile». Così l’onorevole Sandra Savino commenta l’esclusione delle Regioni a statuto speciale, e in particolare dei Comuni e delle Province di questi territori, dalle previsioni dell’articolo 1 del decreto legge 35/2013 in materia di pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, di riequilibrio finanziario degli enti territoriali e di versamento di tributi degli enti locali. «Tanto più inaccettabile – prosegue Savino – tenuto conto che proprio mentre gli uffici del ministero dell’Economia stavano redigendo il testo del decreto, il presidente del Fvg Renzo Tondo stava proseguendo nell’azione di rivendicazione di maggiori spazi finanziari per il sistema pubblico regionale e locale del Friuli Venezia Giulia con il ministro Grilli e i suoi uffici. Intendo rivendicare quantomeno equità nella distribuzione dei 5 mila milioni di euro messi a disposizione da quest’articolo – continua la deputata triestina – oltre al rispetto della specialità e delle particolari caratteristiche finanziarie del sistema virtuoso costituito dalla Regione e dai suoi enti locali». L’impasse, infatti, è provocata dall’eccessivo rigore messo in campo dal Fvg nel 2012, i cui enti locali, per non appesantire le imprese, già provate dalle regole del Patto di stabilità, hanno preferito non emettere fatture per i lavori pubblici già compiuti o in fase di avanzamento. In questo modo, poiché Comuni e Province non possono utilizzare le risorse in loro possesso per i pagamenti, hanno evitato alle aziende il versamento dell’Iva per incassi non conseguiti. Un rigore che, come accennato, rischia di lasciar fuori il Fvg dagli spazi di spesa possibili previsti dal decreto legge licenziato dal governo Monti per far fronte al monte debiti maturato dalle pubbliche amministrazioni con le imprese. Della questione si sta occupando da tempo anche l’Anci del Fvg, con il suo presidente Mario Pezzetta che ha già convocato per lunedì mattina i parlamentari della regione. «Serve un emendamento in sede di riconversione del dl – annuncia – altrimenti rischiamo di restare a bocca asciutta. Uno scenario che sarebbe gravissimo per il Fvg».