Friuli: richiesta d’ingresso nella World Heritage, Resia si candida a tesoro Unesco

di Lucia Aviani.

Ci prova anche Resia. La corsa all’Unesco si ramifica: dopo il successo di Cividale, dal giugno 2011 tesoro dell’umanità, e dopo la formalizzazione della candidatura di Palmanova, dal Friuli parte una doppia scalata alla lista del patrimonio mondiale immateriale. Ancora Cividale, da un lato – che nei mesi scorsi ha avviato formalmente l’iter per i Piccoli di Podrecca –, e dall’altro, appunto, la new entry Resia, che mira all’ingresso nella World Heritage List grazie alla peculiarità delle proprie tradizioni musicali e alla particolarità delle danze tipiche. L’ufficializzazione della richiesta d’inizio del percorso (complesso: fondamentale il supporto degli ambienti ministeriali, sul quale peraltro l’amministrazione resiana conta) avverrà venerdì, alle 12, in palazzo Belgrado a Udine. «Abbozzammo il progetto, due anni fa, in occasione di una conferenza cui partecipò pure un funzionario del Ministero per i beni culturali – spiega il sindaco di Resia, Sergio Chinese –, che ci incoraggiò a portare avanti l’iniziativa. Ci era stata successivamente fornita, da Roma, una precisa linea guida, che suggeriva di raccogliere tutta la documentazione possibile sul perdurare, nell’attualità, delle antiche usanze della nostra terra: non è stato difficile, perché le abitudini e i costumi di epoche lontane si mantengono – anche grazie all’impegno del mondo della scuola, che include tale “capitolo” nel piano dell’offerta formativa – vitali. È un disegno ambizioso, certo, ma l’enorme ricchezza della cultura locale ci induce a essere ottimisti: ricordo, per citare un unico esempio, che il tempo in cinque quarti è “specialità” resiana. Per non parlare, poi, degli strumenti (la zitira e la bunkula) e del Gruppo Folcloristico di Resia, esibitosi perfino in Perù e in Giappone. Ultimamente, inoltre, nel campo degli studi di settore si sono fatti notevoli passi avanti, specie grazie all’opera dell’Associazione cividalese Sergio Gaggia, cui si deve la riscoperta della figura dell’etnomusicologa Ella von Schultz Adaïewsky e la pubblicazione di un suo manoscritto, Chansons et airs de dance de la Vallé et de Resia». A sostenere l’amministrazione nell’avventura saranno l’antropologo Stefano Morandini e l’etnomusicologo Roberto Frisano, che presenzieranno alla conferenza stampa di venerdì col primo cittadino e con l’assessore alla cultura del Comune di Resia, Cristina Buttolo. Plaude Andrea Rucli, presidente della Sergio Gaggia: «L’Adaïewsky arrivò, a fine Ottocento, in una valle estremamente isolata, custode di tradizioni che si presentavano talmente integre da indurla a pensare di aver incontrato testimonianze antichissime, dalle radici addirittura classiche: e quando si trova qualcosa di intatto, lei stessa lo disse, bisogna fare del proprio meglio per conservarlo». E si rallegra per la candidatura di Resia anche il sindaco di Cividale, Stefano Balloch: «Non può che far piacere – dichiara – che in Friuli Venezia Giulia si diffonda la volontà di valorizzare le ricchezze storiche, artistiche e culturali, in senso lato, del territorio. Certo, il processo di ascesa all’Unesco non è semplice, noi ne sappiamo qualcosa. Per quanto riguarda il nuovo tentativo della nostra città, comunque, siamo speranzosi: i segnali raccolti dal Ministero sono incoraggianti e auspichiamo, dunque, di poter vantare presto un secondo titolo». Resia, per parte sua, è animata da identica fiducia e dalla ferma determinazione a giocare al meglio la partita: a breve verrà costituito un apposito comitato a sostegno della progettualità. «Preservare la musica e la danza resiane nella loro dimensione più pura, senza peraltro farne oggetti da museo – chiosa Roberto Frisano –, è un impegno da assumere con convinzione».