Friuli: Rivignano, Teor e Pocenia prove tecniche di fusione

di Domenico Pecile

Maggio 2006. I consigli comunali di Rivignano, Teor e Pocenia danno vita all’Unione dei tre Comuni denominata “Cuore dello Stella”. Le assemblee di Rivignano e Teor si esprimono all’unanimità; a Pocenia ci sono due voti contrari. Il progetto – auspice soprattutto il primo cittadino di allora di Rivignano, Paolo Battistuta, che “trascina” i colleghi Fabrizio Mattiussi (Teor) e Sergio Anzile (Pocenia) – è volutamente ambizioso: sei anni assieme nell’Unione (tanto infatti dura il patto costitutivo che dunque scadrà la prossima primavera) come atto propedeutico alla fusione vera e propria. Ed è su questa scommessa che ruoterà il dibattito politico nei prossimi mesi all’interno delle tre amministrazioni comunali. Ma facciamo un passo indietro. L’Unione ha messo in comune 11 servizi (praticamente tutti) e 46 dipendenti comunali  L’Ente dell’unione è composto da un direttivo (due assessori e il sindaco di ogni Comune con la presidenza a rotazione tra i tre primi cittadini) e il consiglio dell’Unione composto da tutti i membri delle tre assemblee comunali. «Adesso – spiega lo stesso Battistuta – serve lo scatto successivo, perchè il vero obiettivo dell’unione rimane la fusione. Anche perché dal prossimo anno verranno a mancare i contributi che ci erano stati concessi per l’unione e a quel punto avere un quarto ente non avrebbe senso e non sarebbe conveniente da nessun punto di vista. Ritengo che la fusione sia la soluzione migliore; diversamente è opportuno fare un passo indietro e tornare per così dire al 2006 con i Comuni liberi di stipulare tra di loro alcune convenzioni per la gestione di determinati servizi». Battistuta, e quanti sono del suo parere, ricorda, tra le altre cose, che la fusione dei tre Comuni comporterebbe un importante contenimento delle spese della politica. Un esempio? Per fare fronte alle spese di sindaci, giunte e consiglieri comunali oltre che del direttivo dell’Unione complessivamente vengono spesi ogni anno 225 mila euro che con la fusione si ridurrebbero a 104 mila. E ancora: la fusione comporterebbe uno sgravio del 70% delle spese per le procedure dei quattro bilanci (quelli del Comune e quello dell’Unione). Senza contare, infine, che i tre Comuni assieme diventerebbero il nono Comune per numero di abitanti con tutto ciò di positivo che questo comporterebbe. «Ma è chiaro – aggiunge Battistuta – che al punto in cui siamo arrivati la parola deve passare ai cittadini. E dunque servirà un referendum». Ipotesi questa caldeggiata anche da Giovanni Forni, che sull’argomento è particolarmente attivo a Pocenia dove ha organizzato di recente una mega-assemblea pubblica e che prossimamente organizzerà un altro incontro con le associazioni di categoria. «Non sono pregiudizialmente contrario alla fusione – afferma – ma è vero che Pocenia diventerebbe l’anello debole, anche perchè teoricamente il mio Comune “guarda” di più a Palazzolo e Muzzana. Senza contare che esiste un problema di identità culturale di ognuna delle tre realtà locali che rischierebbe, credo, di venire annacquata. Per questo, sono del parere che tocchi ai cittadini decidere il loro futuro poichè è vero che o si fa la fusione o si torna al punto di partenza giacchè l’esperienza dell’unione si concluderà il prossimo mese di maggio». Le tesi su Pocenia come anello debole della possibile fusione sono in parte confermate dal fatto che esiste un sondaggio secondo cui l’80 per cento dei cittadini di Rivignano e Teor sarebbero favorevoli alla fusione, mentre è dato politico acclarato che l’attuale amministrazione di Pocenia aveva fatto della diffidenza nei confronti dell’unione uno dei suoi cavalli di battaglia alle amministrative.


Una risposta a “Friuli: Rivignano, Teor e Pocenia prove tecniche di fusione”

  1. Il problema vero è dunque il venir meno dei contributi regionali alla unione dei Comuni? Dunque siamo davanti ad un "ricatto" della Regione che vorrebbe solo fusioni con la cancellazione delle identità dei Comuni?

    Come si può cancellare Comuni storici solo per inseguire i contributi regionali che oggi ci sono e domani non si sa?

     

I commenti sono chiusi.