Friuli: se la crisi colpisce anche le assicurazioni RC auto

di MARCO FEDERELLA

La crisi colpisce anche le assicurazioni. Ed in modo particolarmente significativo. Le recenti rilevazioni statistiche aggiornate dell’Aci stimano in 3,5 milioni le auto del tutto prive di copertura Rc auto in circolazione sulle strade italiane. Quasi il doppio rispetto ad un anno e mezzo fa. Ma mentre in passato ad “evadere” l’assicurazione obbligatoria erano spesso pregiudicati o persone non proprio raccomandabili, oggi, a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sono sempre più spesso normalissimi privati cittadini, proprietari di veicoli anche di discreto pregio, che la crisi ha portato a non essere più in grado di pagare la polizza. L’emergenza sta gradualmente coinvolgendo i conti del Fondo di garanzia per le vittime della strada che interviene nei casi di sinistri procurati da veicoli non assicurati. I conti del Fondo non tornano. Ed il fatto è preoccupante in quanto lo stesso Fondo è alimentato con una quota dei premi pagati da chi si assicura regolarmente. Si teme che la quota non sia più sufficiente e lo scenario presumibile è quello di un aumento dei contributi al fondo e, dunque, dei premi di assicurazione. A livello legislativo qualcosa si è fatto. Ad esempio le ipotizzate riduzioni tariffarie grazie all’installazione della scatola nera, la possibilità di aumenti del premio solo ogni due anni se negli stessi due anni l’assicurato non ha procurato sinistri, la maggior velocità richiesta alle compagnie per l’effettuazione delle perizie, la lotta alle frodi e l’allestimento delle misure per prevenirle e punirle. Nella dialettica e nel disaccordo tra Isvap, compagnie e consumatori passa il tempo e non vengono emesse le disposizioni attuative di queste ed altre disposizioni finora solo enunciate ma la cui applicazione pratica (ed aggiungiamo: ed i cui benefici per gli assicurati) sono ben lungi dal vedere la luce. Non si evidenzia mai a sufficienza che l’aumento delle tariffe deriva in primo luogo dall’alto costo dei risarcimenti e che in assenza di una loro diminuzione, evidentemente, le tariffe resteranno sempre elevate. A questo preoccupante scenario si aggiungono le recenti informazioni dell’Aci e delle Polizie locali sulla “classifica dei falsi” per quanto attiene la documentazione automobilistica. Al primo posto con il 48% dei casi rilevati la patente si attesta come documento maggiormente falsificato. Al secondo posto con il 22% ci sono i permessi per gli invalidi ed al terzo con il 21% le assicurazioni, anch’esse false e, pertanto, prive di effetti in caso di sinistro.