Friuli: studiare rende più dei BOT?


Questa è veramente formidabile: il pezzo di carta sudato e agognato, avrebbe in prospettiva una rendita annua superiore ai BoT. Mi sa che però fino a che non trovi un lavoro l’investimento è una perdita secca e questa sembra essere un’altra bufala creata ad arte per prendere per il culo le nuove generazioni.

Diplomi, lauree e master: non sono solo «pezzi di carta». Se si considera l’istruzione come un vero e proprio investimento, allora non c’è partita: il rendimento è migliore di quello di titoli e azioni. La conferma arriva da uno studio realizzato dagli economisti Federico Cingano e Piero Cipollone per Bankitalia. Che aggiunge: il rendimento è estremamente buono anche se si prendono in considerazioni i ritorni per lo Stato e, in particolare, per il fisco. «L’istruzione è un investimento molto redditizio dal punto di vista individuale», si legge infatti a chiare lettere nel paper di Bankitalia. Il rendimento medio privato di un anno di istruzione è infatti dell’8,9%. Un rendimento stellare se paragonato ad altre forme di investimento: nel 1950-2000 la media annuale del rendimento reale lordo di un investimento azionario era del 5,2%, la media del rendimento dei titoli non azionari (dai Bot ai bond societari) dell’1,9% e quello del portafoglio di un investitore «tipo» del 3,6%.<br />
In particolare investire in educazione (il capitale iniziale è dato dalle tasse, dai libri di testo, dai mancati guadagni, ecc) “frutta” il 9,7% per quanto riguarda gli studi superiori (diplomi), con picchi del 10,2% nel Mezzogiorno, e il 10,3% per gli studi universitari (12,3% al Sud, contro l’8,3% al Nord Ovest).