Friuli: un colpo in più in canna per i cacciatori, Wwf contrario

di Beniamino Pagliaro dal MV di oggi.

Più colpi in canna per i cacciatori del Friuli Venezia Giulia: la modifica potrebbe essere in vigore già dalla prossima stagione, a settembre. Ma il Wwf, che non approva certo l’iniziativa, osserva: «C’è bisogno d’altro, si continua a cacciare alcune specie che ormai sono rare». La novità in materia di caccia è stata annunciata ieri da Mara Piccin, consigliere regionale della Lega Nord: per ora c’è solo il via libera della commissione, e deve arrivare il voto definitivo del Consiglio regionale, atteso con l’approvazione della legge comunitaria. «Ragionevolmente – ha annunciato Piccin –, già da settembre, i cacciatori soci nelle riserve di pianura potranno esercitare l’attività venatoria utilizzando il fucile con canna ad anima liscia fino a tre colpi». Si passa così a un colpo in più del limite consentito fino a oggi. «Abbiamo presentato un emendamento votato dalla maggioranza – ha spiegato Piccin –, che completa un articolo della legge di manutenzione del 2010. Mettiamo la parola fine a un caso di iniquità per i nostri cacciatori: inizialmente, con la legge 6 sulla caccia approvata nella legislatura Illy, tutto il territorio della nostra regione faceva parte della zona faunistica delle Alpi. All’interno di quest’area – ha ricordato – la legge stabiliva che i cacciatori potessero ricorrere all’utilizzo di due soli colpi, a differenza di quanto accade nelle altre regioni, dove i colpi sono tre. La legge 6 è stata poi smantellata dalla Consulta, e la pianura è stata esclusa dalla zona faunistica delle Alpi. Il risultato? Le riserve di caccia di pianura non godevano più delle tutele della zona faunistica, ma mantenevano il limite dei due colpi. Il nostro emendamento, passato in commissione, aspetta solo la fumata bianca dell’aula. Al netto degli imprevisti – ha concluso Piccin – confidando che la legge comunitaria venga discussa entro l’estate, la prossima stagione venatoria si aprirà nel segno dei tre colpi in pianura». Il commento degli ambientalisti è a meta tra il scettico e lo sconfortato. «Stanno preoccupandosi per cose di questo tipo – ha affermato il presidente del Wwf regionale, Roberto Pizutti –, ma sono cose relativamente secondarie. Sono invece essenziali altre norme che non vengono nemmeno prese in considerazione e che abbiamo proposto da tempo». Una delle priorità sarebbe la definizione delle specie cacciabili. «Una serie di specie che non dovrebbero essere cacciate – ha ricordato Pizzutti – sono invece ancora formalmente possibili da cacciare». Tra queste, per esempio, c’è l’allodola, di cui anche l’Arpa, di recente ha segnalato una presenza in netta diminuzione. «Non vogliono discutere di questi problemi per favorire una lobby – ha concluso il numero uno del Wwf –, ma in questo modo si può arrivare a conseguenze di carattere europeo».

 

articolo dal sito del Messaggero Veneto