Friuli: versava i premi, ma la polizza non c’era, a Federconsumatori fioccano le denunce

di Alessandra Ceschia

Per quattro anni ha versato il premio per la polizza di un’assicurazione sulla vita, salvo accorgersi che i soldi consegnati in contanti all’amico agente non erano affatto finiti nel fondo intestato a suo nome, ma nelle tasche dell’assicuratore. Stessa sorte ha subito il denaro versato per una polizza sulla casa risultata inesistente e perfino per quella Rcd sull’auto. Complessivamente lui, un 30enne residente nell’hinterland udinese, avrebbe sborsato 10 mila euro, soldi di cui l’assicurazione non ha mai visto nemmeno l’ombra. Dopo il caso dell’assicuratore denunciato dalla Guardia di finanza che avrebbe sottratto 800 mila euro a una trentina di clienti, da Federconsumatori spuntano altri casi analoghi. L’ultimo è stato segnalato poco più di una settimana fa. A denunciarlo un 30enne che si è affidato a un agente assicurativo, un udinese quasi coetaneo con il quale aveva stipulato una polizza di assicurazione sull’auto. Basandosi su un rapporto fiduciario, si è fatto convincere a sottoscrivere con lui nuovi contratti. Versava il premio in contanti e ritirava le quietanze. Mai un dubbio. Fino a che, un giorno, si è insospettito perché non riusciva a ottenere il cedolino dell’assicurazione. Allora ha chiamato la sede dell’agenzia e ha scoperto che, non solo non aveva più la copertura sulla propria auto, ma che non esisteva alcuna polizza sulla vita, nè sulla casa intestata a suo nome. «Questo è l’ultimo di una lunga serie di casi di truffa che abbiamo denunciato e che riguardano principalmente agenti assicurativi o impiegati di banca che hanno incassato fondi per poi distrarli». A parlare è la vicepresidente di Federconsumatori Udine Barbara Puschiasis. «Recentemente abbiamo trattato altri tre casi analoghi che riguardavano un’impiegata delle poste e un bancario». Episodi più diffusi di quando non si creda. «Purtroppo, i controlli effettuati dalle assicurazioni a volte non sono sufficienti a individuare impiegati infedeli che incassano soldi dei clienti per poi distrarli – osserva la Puschiasis –. Dal canto suo il consumatore deve cautelarsi evitando di versare i premi in contanti o in assegni intestati personalmente all’agente, ma con bonifico bancario o assegno intestato all’assicurazione. Infine – aggiunge – è bene farsi dare sempre la quietanza, fotocopiare l’assegno e chiedere l’estratto della propria posizione assicurativa, avendo cura di conservare la documentazione attraverso la quale, nel caso ci si trovi a dover promuovere una vertenza, si possono far valere i propri diritti».