Friuli:il boom delle mamme over 40

di PAOLA LENARDUZZI

Mai un numero così alto. Lo scorso anno ben 139 friulane con più di 40 anni hanno avuto un bambino all’ostetricia dell’ospedale di Udine. Una di loro di anni ne ha addirittura 49. Sono donne italiane che non sono ricorse – fa sapere il primario – alla fecondazione artificiale.
 
Che le donne rinviassero l’appuntamento con la maternità soprattutto per le accresciute difficoltà a sistemarsi con un lavoro a tempo indeterminato era risaputo. Ma che così tante avessero deciso di affrontare (o riaffrontare) una gravidanza in un’età in cui peraltro i rischi aumentano – sia per la puerpera sia per il nascituro – ha sorpreso lo stesso personale sanitario della clinica del Santa Maria.<br />
Se il numero complessivo dei parti torna a sfiorare i 1800 (1793 è il totale del 2009), dopo la flessione registrata lo scorso anno, le nascite da mamme “attempate” rappresentano il 7,7%.
«Possiamo escludere che si tratti, come succedeva anni fa, di procreazione medicalmente assistita, se non in qualche raro caso – premette il direttore dell’Ostetricia Diego Marchesoni –, perchè cliniche che la effettuano tendono a evitarla dopo i 40 anni della donna in quanto le percentuali di successo sono molto basse. Nè tanto meno si tratta, come ai tempi delle nostre nonne, di figli nati in assenza di anticoncezionali».
Sono dunque figli voluti, programmati. «Gioca un ruolo determinante – ancora Marchesoni – il mutamento del ruolo sociale della donna. Capita che chi non ha mai voluto o potuto avere figli per motivi di lavoro o di carriera si ritrovi a quest’età ad accorgersi del fisico che cambia e a desiderare di essere mamma prima che sia troppo tardi».
Ma per la maggior parte delle mamme non giovani non si tratta del primo figlio, molte si sono rifatte la vita con una nuova unione, oppure semplicemente a suo tempo avevano rinviato l’appuntamento con il secondo o terzo bambino e solo a un’età che può apparire avanzata hanno trovato il momento giusto.
«Di certo – aggiunge Marchesoni – si tratta di donne informate e che, sapendo dei rischi cui possono andare incontro, affrontano una gravidanza molto controllata. Anche se va detto che sta prendendo piede pure la tendenza opposta. Come reazione cioè a quella che è ritenuta un’eccessiva medicalizzazione di un evento che è quanto di più naturale e fisiologico possibile, c’è chi rinuncia a diagnosi prenatale, controlli e monitoraggi. E questo, comprensibilmente non va bene».
Intanto, grazie anche alle mamme over 40, tornano a volare le nascite all’ospedale di Udine, 88 in più dello scorso anno. «Nonostante tutti i limiti di questa clinica, il fatto che non si sia investito per migliorarla nell’attesa del trasferimento al Materno infantile, la penalizzazione del mondo universitario e la carenza di organico – conclude il direttore –, l’Ostetricia di Udine, centro di terzo livello, resta sempre di grande richiamo».