Gorizia: il 14/03/11 al Kulturni dom tavola rotonda sull’inquisizione in Friuli e nel Goriziano

Lunedì, a partire dalle 18, si terrà, al Kulturni dom di via Brass, una tavola rotonda, moderata da Andrea Bellavite, sui temi dell’inquisizione in Friuli e nel Goriziano. Interverranno il professor Andrea Del Col, autore del volume “L’Inquisizione in Italia dal XII al XXI secolo” (edizioni Mondatori) ed il professor, Silvano Cavazza, illustrerà le vicende, esposte nella mostra, del predicatore sloveno Peter Kupeljnik. Nella contea di Gorizia e nel capitanato di Gradisca l’Inquisizione romana non poté mai operare ufficialmente, come del resto avvenne negli altri paesi asburgici e, più in generale, in tutto il Sacro Romano Impero, anche per la parte che rimase sempre cattolica. Questa situazione preoccupò costantemente la curia patriarcale di Udine, per la quale il territorio Goriziano rischiava di diventare il rifugio di eretici d’ogni specie e un pericoloso centro di propaganda eterodossa per il vicino Friuli. <br />
Soprattutto dopo il 1560, componenti d’importanti famiglie nobili goriziane (rami dei Della Torre, degli Attems, dei Dornberg, i Lantieri, gli Eck, gli Orzon) passarono al luteranesimo, insieme con funzionari pubblici, commercianti e artigiani. Nell’ottobre-novembre 1563 Primo Trubar predicò per due settimane in centro a Gorizia, a Rubbia e a Santa Croce di Vipacco, chiamato da Giorgio Della Torre di Santa Croce e da Annibale d’Eck.
La curia aquileiese chiese ripetutamente l’intervento dell’arciduca Carlo d’Asburgo (1564-1590), che da Graz governava sull’Austria Interna (Stiria, Carinzia, Carniola, Gorizia, Trieste), ma importanti esponenti del mondo cattolico austriaco, come il goriziano Vito di Dornberg, ambasciatore imperiale a Venezia, e il cardinale Ludovico Madruzzo, vescovo di Trento, sconsigliarono sempre il sovrano di ammettere l’Inquisizione all’interno dei suoi domini.
La serata è promossa, nell’ambito della mostra “Inquisizione in Friuli”, esposta fino a lunedì 21 marzo nella galleria del Kulturni dom, dalla rivista “Isonzo-Soca”, in collaborazione con il circolo culturale “Menocchio” di Montereale Valcellina, che ha prestato la rassegna all’associazione isontina e allo stesso Kulturni dom.