Montenars: creato un’impresa fittizia per evadere 850 mila euro al fisco


di ANTONIO SIMEOLI

Neanche seicento abitanti, imprese? Pochissime ed eroiche visto che si tratta di un paese montano. Ecco perchè quando un’impresa dell’Isontino ha trasferito la sua sede a Montenars e ceduto le sue quote a un nullatenente originario del posto, si è “fregata” con le proprie mani. La Guardia di Finanza infatti ha scoperto un’evasione fiscale di quasi un milione confiscando cinque immobili tra i quali una villa di lusso a Gorizia
È questa la novità più rilevante della complessa operazione portata avanti dalla Guardia di Finanza di Tolmezzo e Gemona, coordinata dal sostituto procuratore del capoluogo carnico, Alessandra Burra e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei tre soci dell’azienda del Goriziano operante nel settore della fabbricazione di strutture metalliche, oltre al prestanome originario di Montenars e peraltro già conosciuto dalla giustizia.
Non si tratta, citiamo il pensiero comune, solo di un procedimento penale per evasione fiscale destinato a un lungo girovagare nelle aule di Tribunale con la quasi-certezza che alla fine gli evasori, se confermati, riusciranno a cavarsela con pene lievi. Questa volta oltre alle denunce, gli inquirenti hanno messo mano al patrimonio dei presunti evasori ricorrendo alla “confisca per equivalente”, una novità introdotta nella Legge n.244 del 26 dicembre 2007 e portata nella finanziaria dell’anno successivo, con un sequestro preventivo sui beni immobili dei soci per un valore equivalente dell’imposta acclarata.
Come detto, a mettere le Fiamme gialle sulle strade dei presunti evasori è stata la loro decisione di trasferire la sede della srl a Montenars e di cedere le proprie quote a un soggetto del posto naturalmente per spogliarsi di ogni tipo di responsabilità amministrativa, fiscale, penale e civile. Insomma, i tre soci hanno lasciato andare verso il fallimento la società di Montenars continuando intanto sotto traccia la loro attività con una nuova impresa che ha continuato invece a generare utili al riparo dal pagamento delle imposte. Il certosino lavoro dei finanzieri coordinati dalla Procura di Tolmezzo però, proprio partendo dall’impresa “agonizzante” trasferitasi solo fittiziamente a Montenars, ha consentito di verificare come la stessa non avesse addirittura presentato la dichiarazione dei redditi nel biennio 2007-2008.
Nonostante poi i quattro indagati in concorso tra loro avessero distrutto o occultato tutte le scritture contabili della società, gli inquirenti, grazie a perquisizioni, sequestri e controlli incrociati, hanno ricostruito la vita della società nel 2007 risalendo, fattura dopo fattura, a ricavi per quasi un milione di euro e determinato la conseguente evasione fiscale delle imposte dovute e non versate per oltre 850 mila euro. E dopo la denuncia sono arrivati i sequestri, tra cui quello di una villa con tutti i comfort del caso (piscina, sauna e altro) a Gorizia.