Provincia di Udine: si a Sappada Friulana

 
In una mia curte intitolata "Back in Friûl", dedicata all’evento dei comuni Veneti che vogliono tornare in Friuli, un posto d’onore è dedicato a Sappada. Un voto unanime salutato da un lungo applauso quello del Consiglio provinciale di Udine che oggi ha approvato l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Matteo Piasente (Ln), Massimo Milesi (Ln), Maurizio Gerussi (Pdl) e Beppino Govetto (Udc) avente ad oggetto «Sappada nella Provincia di Udine». 

Con questo voto trasversale, il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, si impegna – si legge nell’odg – a sostenere tutte le iniziative che abbiano l’obiettivo di ricomprendere il Comune di Sappada nei confini della Regione Friuli-Venezia Giulia; ad intervenire, nelle sedi opportune ed utilizzando gli strumenti a propria disposizione, per sollecitare l’approvazione in Parlamento del passaggio del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli-Venezia Giulia; ad inviare copia dell’ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dell’Interno, ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e ai Presidenti dei gruppi parlamentari presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.  <br />

«Questa comunità, oltre ad essersi già espressa in favore del passaggio alla nostra regione – spiega Fontanini –, possiede caratteristiche comuni ad alcune località del Friuli come Sauris e Timau: anche Sappada fa parte della stessa minoranza linguistica. Va rilevato inoltre come, storicamente, vi siano delle caratteristiche che non possono essere più ignorate: basti pensare al fatto che Sappada fa capo alla diocesi di Udine. Vi sono altresì delle criticità che potrebbero avere, se vi fosse l’effettiva annessione di Sappada al Friuli, una più agevole soluzione. Ritengo dunque che l’amministrazione provinciale di Udine e quella comunale di Sappada, dovrebbero avviare costanti incontri bilaterali». «Oggi dunque – chiosa Fontanini – è stata chiarita una volta per tutte la volontà della Provincia di Udine a favore della questione sappadina». Alla seduta hanno assistito i rappresentanti del comitato per il passaggio di Sappada dal Veneto al Friuli.

4 Risposte a “Provincia di Udine: si a Sappada Friulana”

  1. Aggiornamento del 19/03/2009

    È gelo tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia: si torna a litigare per l’appartenenza Sappada a Belluno o a Udine. Ieri, un lungo applauso ha salutato l’approvazione, da parte del consiglio provinciale di Udine, di un ordine del giorno per l’ingresso del Comune montano in Friuli. Immediata, è arrivata la stizzita presa di posizione del presidente del Veneto Giancarlo Galan.

    Con i toni sibillini della diplomazia, Galan ha dettato un comunicato di battaglia, dando per scontato ciò che forse scontato non è. Galan si è detto certo «che il presidente del Friuli Venezia Giulia concordi con me sull’infinita sgradevolezza del voto espresso dal consiglio provinciale di Udine teso a favorire il passaggio del Comune di Sappada al Friuli». Eppure l’affaire Sappada sembrava chiarito dal voto popolare, che a marzo 2008 aveva detto: il 95% dei cittadini vuole «scappare» nello “speciale” Friuli Venezia Giulia. «Nel momento in cui si sta discutendo sull’attuazione del federalismo fiscale – dice Galan -, che mi attendo diminuisca sensibilmente l’ingiusto e insopportabile divario esistente tra i privilegi delle Regioni a statuto speciale con i sacrifici che debbono sopportare le Regioni a statuto ordinario, a Udine c’è chi pensa di gettare altro sale sulle nostre ferite». L’attacco è forte.

    Il governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo preferisce il silenzio sulla questione. Possibile un contatto telefonico off records tra i due. Anche se tra i due governatori c’è ancora qualche chiarimento in sospeso. Infatti, a febbraio, a Trieste, per citare l’ultima vicenda nota, Galan aveva spiazzato Tondo bocciando pubblicamente l’idea dell’università del Nordest del presidente friulano.

    Le 1.333 anime di Sappada, però, hanno scelto il Friuli Venezia Giulia. La «separazione» durava dal 1852: i sappadini avevano già tentato di tornare al Friuli nel 1966, senza risultato. «Vogliamo tornare al Friuli – spiegavano i promotori del referendum – in primo luogo per ragioni storiche, culturali e affettive. Dal Mille a metà dell’Ottocento Sappada ha sempre fatto parte del Friuli e ancora oggi appartiene all’arcidiocesi di Udine. Ha molti piú legami con la Carnia e con il Friuli Venezia Giulia che con il Veneto».

    A difesa della friulanità di Sappada si è subito schierato infatti il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini. «Oltre ad essersi già espressa in favore del passaggio alla nostra regione – ha dichiarato – Sappada possiede caratteristiche comuni ad alcune località del Friuli come Sauris e Timau: anche Sappada fa parte della stessa minoranza linguistica. Va rilevato – ha continuato Fontanini – come, storicamente, vi siano delle caratteristiche che non possono essere piú ignorate – ha aggiunto Fontanini -. Basti pensare al fatto che Sappada fa capo alla diocesi di Udine».

  2. Aggiornamento 20/03/2009

    Un ordine del giorno per il passaggio di Sappada alla provincia di Udine «è già iscritto all’ordine del giorno della Commissione Affari Costituzionali del Senato». Lo ha detto il senatore friulano, Ferruccio Saro. «La volontà popolare si è espressa chiaramente nel referendum con cui i sappadini hanno detto sì all’aggregazione con il Friuli Venezia Giulia – ha detto Saro -. Se questa volontà non venisse rispettata, ciò potrebbe ingenerare sfiducia verso le istituzioni, oltre che adombrare inadempimenti gravi sotto il profilo del rispetto costituzionale». Saro ha auspicato una rapida soluzione della vertenza e ha appoggiato l’ordine del giorno del Sappada in Friuli Venezia Giulia votato ieri dal consiglio provinciale di Udine. «Per sposarsi bisogna essere in due, ma per divorziare è sufficiente la volontà unilaterale»: così Edouard Ballaman, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ha commentato la vicenda. Ballaman ha sottolineato che «se il Friuli Venezia Giulia è d’accordo con la volontà di Sappada, credo sia opportuno accogliere le richieste dei cittadini, che non chiedono il passaggio per mere ragioni economiche, ma per ragioni storiche, culturali e geografiche».

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